Bilancio UE post 2020: i finanziamenti del programma Europa digitale

|Novità|07 giugno 2018

Intelligenza artificialeAll'interno del bilancio UE 2021-2027, la Commissione europea propone di investire 9,2 miliardi di euro nel nuovo programma di finanziamento Europa digitale.

La proposta della Commissione per il bilancio UE 2021-2027

Calcolo ad alte prestazioni, intelligenza artificiale, cybersicurezza e competenze digitali avanzate. Sono i principali settori di intervento del nuovo programma di finanziamento Europa digitale all'interno del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027.

InvestEU: Bruxelles propone un fondo unico per gli strumenti finanziari 

"Avere a disposizione il primo programma digitale paneuropeo è un passo importante per rafforzare la leadership mondiale dell'Europa nel conseguimento della trasformazione digitale", ha commentato la commissaria responsabile per l'Economia e la società digitali Mariya Gabriel. "Investiremo in capacità digitali strategiche essenziali, come l'intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni e la cybersicurezza, e, come sempre in tutte le nostre iniziative in campo digitale, i cittadini europei saranno al centro. Uno dei principali pilastri del programma è l'investimento a favore dei nostri cittadini affinché acquisiscano le competenze digitali avanzate, necessarie per accedere alle più recenti tecnologie digitali e per usarle".

Insieme ai finanziamenti di Europa digitale la Commissione ha proposto l'incremento a 3 miliardi di euro delle risorse dedicate alle infrastrutture digitali nell'ambito del programma Connecting Europe Facility (CEF) 2021-2027, il Meccanismo per collegare l'Europa, e risorse per la ricerca e l'innovazione in ambito digitale all'interno del programma Horizon Europe.

I settori di intervento di Europa digitale

Nella proposta della Commissione il programma Europa digitale si articola in cinque settori.

Supercomputer

Il primo ambito è quello dei supercomputer, con uno stanziamento pari a 2,7 miliardi di euro per finanziare progetti di sviluppo e rafforzamento delle capacità di supercalcolo e trattamento dei dati in Europa, fondamentali per lo sviluppo di molti settori, dall'assistenza sanitaria alle energie rinnovabili, dalla sicurezza dei veicoli alla cybersicurezza.

Il finanziamento assicurerà un uso più ampio ed efficiente del supercalcolo nel settore pubblico e in quello privato, comprese le piccole e medie imprese. Europa digitale mirerà a sviluppare un'infrastruttura di dati e supercomputer di livello mondiale con capacità a esascala, ossia un miliardo di miliardi (o 1018) di calcoli al secondo, entro il 2022/2023, e strutture di calcolo post esascala entro il 2026/2027, dotando l'UE di un proprio parco tecnologico autonomo e concorrenziale che le consentirà di conseguire l'eccellenza in applicazioni di supercalcolo ampliandone al contempo la disponibilità e l'uso.

Le iniziative previste si baseranno sulla strategia europea nel settore dei supercalcolatori che consentirà all'UE di progredire in molti settori: dall'assistenza sanitaria alle energie rinnovabili, dalla sicurezza dei veicoli alla cibersicurezza.

Intelligenza artificiale

Il secondo settore di intervento è quello dell'intelligenza artificiale, dotato di un budget di 2,5 miliardi di euro per contribuire a diffondere l'IA nell'economia e nella società europee.

Questo bilancio si basa sull'approccio europeo all'intelligenza artificiale, presentato il 25 aprile 2018: lo scopo è stimolare gli investimenti per sfruttare al massimo l'intelligenza artificiale, tenendo conto dei cambiamenti socioeconomici che essa porta con sé e garantire un adeguato quadro etico e giuridico.

Il programma Europa digitale permetterà alle autorità pubbliche e alle imprese, soprattutto quelle più piccole, di avere un migliore accesso alle strutture di prova e sperimentazione in intelligenza artificiale negli Stati membri, mentre maggiori investimenti in ricerca e innovazione nell'ambito di Orizzonte Europa assicureranno che l'UE rimanga all'avanguardia degli sviluppi scientifici e tecnologici nel campo dell'intelligenza artificiale.

La Commissione propone di creare "biblioteche europee" comuni di algoritmi accessibili a tutti, per aiutare i settori pubblico e privato ad individuare e acquisire le soluzioni più adatte alle loro esigenze. Piattaforme aperte e accesso a spazi industriali di dati per l'intelligenza artificiale saranno resi disponibili in tutta l'UE in poli di innovazione digitale, che forniranno strutture di prova e di conoscenza alle piccole imprese e agli innovatori.

Cybersecurity

Due miliardi di euro vanno invece al settore cybersicurezza e fiducia, per la salvaguardia dell'economia digitale, della società e delle democrazie dell'UE promuovendo la cyberdifesa e la cybersicurezza dell'industria dell'UE, finanziando attrezzature e infrastrutture d'avanguardia nel settore e sostenendo lo sviluppo delle capacità e delle conoscenze necessarie.

La proposta si basa su un ampio pacchetto di misure sulla cybersicurezza, presentato a settembre 2017, e sulla prima legislazione a livello dell'UE in materia, entrata in vigore a maggio 2018.

Competenze digitali

Al tema delle competenze digitali vanno invece 700 milioni di euro, per assicurare che attualmente e in futuro i lavoratori abbiano la possibilità di acquisire facilmente le competenza digitali con corsi di formazione a breve e lungo termine e con tirocini sul posto di lavoro, indipendentemente dal loro Stato membro di residenza.

Nel programma Europa digitale, i poli di innovazione digitale svolgeranno programmi mirati per aiutare le piccole e medie imprese e le pubbliche amministrazioni a fornire al proprio personale le competenze avanzate necessarie per poter accedere alle nuove opportunità offerte dal supercalcolo, dall'intelligenza artificiale e dalla cybersicurezza.

eGovernment

Infine, il programma mira a garantire un vasto uso delle tecnologie digitali nell'economia e nella società, con uno stanziamento di 1,3 miliardi di euro per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici e la loro interoperabilità a livello UE e l'accesso delle imprese, soprattutto delle PMI, alla tecnologia e al know-how.

I poli di innovazione digitale fungeranno da "sportelli unici" per le piccole e medie imprese e per le amministrazioni pubbliche e forniranno l'accesso a competenze tecnologiche e strutture di sperimentazione oltre a offrire consulenza per valutare meglio la fattibilità economica dei progetti di trasformazione digitale.

Sarà inoltre dato sostegno a una rete di poli dell'innovazione digitale affinché sia garantita la copertura geografica europea più ampia possibile. I poli di innovazione digitale costituiscono oggi uno dei principali elementi della strategia sulla digitalizzazione dell'industria europea.

Proposta legislativa