Il Consiglio dei Ministri approva, in esame definitivo, un decreto legislativo che recepisce la direttiva UE 2018/844 sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Il testo in Gazzetta ufficiale.
Il recepimento della direttiva europea arriva con qualche mese di ritardo rispetto alla tabella di marcia indicata da Bruxelles (i Paesi UE dovevano recepirla entro il 10 marzo 2020) a causa dell’emergenza coronavirus che ha impegnato l'Esecutivo su altri fronti.
Ora il Governo cerca di recuperare approvando, in esame definitivo, un decreto legislativo ad hoc, il n. 48 del 10 giugno 2020, pubblicato in Gazzetta ufficiale ed entrato in vigore l'11 giugno.
Cosa prevede la direttiva 2018/844 sulla prestazione energetica nell’edilizia
La direttiva 2018/844, entrata in vigore il 9 luglio 2018, è una revisione della direttiva UE 2010/31 sulla prestazione energetica dell'edilizia (EPBD), proposta a fine 2016 dalla Commissione nell'ambito del pacchetto Energia pulita.
Tre le maggiori novità introdotte:
- Obbligo di migliorare la prestazione energetica di edifici nuovi e esistenti;
- Sostegno allo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici;
- Strategie nazionali di ristrutturazione degli immobili e indicatori d’intelligenza.
L’aggiornamento della direttiva impone innanzitutto agli Stati membri di elaborare strategie nazionali a lungo termine per sostenere la ristrutturazione efficiente di edifici pubblici e privati, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nell’UE dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990.
Edifici a zero emissioni, ICT e domotica per rendere gli edifici Smart
La direttiva prevede che le strategie nazionali seguiranno tabelle di marcia per raggiungere l’obiettivo di un parco immobiliare fortemente decarbonizzato, fino ad arrivare a edifici a emissioni zero entro il 2050, con tappe intermedie per il 2030 e il 2040.
Un “nearly zero energy building” o Nzeb è un edificio ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno quasi nullo è coperto principalmente da rinnovabili che generano sul posto. In base a una stima fornita da ENEA, a settembre 2018 erano circa 1.500 gli edifici di questo tipo in Italia, in gran parte di nuova costruzione (90%) e a uso residenziale (85%).
Per centrare l'obiettivo edifici a emissioni zero entro il 2050, il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri intende rendere gli interventi convenienti ed efficienti dal punto di vista economico, utilizzare le tecnologie informatiche e intelligenti (ICT) e favorire l’installazione di sistemi domotici, che possono rappresentare un’alternativa ai controlli fisici.
Una delle novità introdotte dalla direttiva 2018/844 è lo Smart Readiness Indicator, un “indicatore d’intelligenza” che misura la capacità degli edifici di migliorare la propria operatività e interazione con la rete, adattando il consumo energetico alle esigenze reali degli abitanti. La EPBD introduce cioè nella definizione di sistemi tecnici per l’edilizia, i sistemi di automazione e controllo in quanto tecnologie e servizi che contribuiscono al funzionamento sicuro, economico ed efficiente degli stessi sistemi tecnici.
Lo Smart Readiness Indicator è destinato a una facile comprensione da parte del consumatore nel valutare la capacità tecnologica degli edifici a interagire con i loro occupanti in una logica demand-response e con le infrastrutture energetiche (a livello di distretto) al quale l’edificio è connesso. Il nuovo indicatore potrebbe quindi costituire un incentivo all'integrazione di soluzioni tecnologicamente avanzate basate su sistemi ITC per l'efficienza energetica negli edifici.
Mobilità elettrica
Spazio anche alle e-cars: in linea con altre misure adottate da Bruxelles per favorire lo sviluppo della mobilità elettrica, la direttiva 2018/844 prevede l'inserimento di infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche sia nei nuovi edifici che in quelli soggetti ad importanti ristrutturazioni.
Sono introdotti dei requisiti da rispettare nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni importanti, prevedendo in particolare l’istallazione di un numero minimo di punti di ricarica o la loro predisposizione.