La Regione Emilia-Romagna presenta un piano da 360 milioni di euro per le politiche formative e il lavoro.
> Emilia-Romagna - piano per il diritto allo studio universitario
> Emilia-Romagna – bandi per export PMI e attrazione investimenti
Formazione e lavoro. Sono le parole chiave del piano 2016-2018 presentato dalla Regione Emilia-Romagna, che metterà a disposizione 360 milioni di euro in tre anni per sviluppare le competenze necessarie alla crescita.
Il piano si articola in una serie di interventi, che prevedono: dottorati di ricerca, formazione per gli imprenditori e il management delle aziende, rete politecnica, inserimento lavorativo delle persone con disabilità e contrasto alla dispersione scolastica.
Il programma triennale, che individua gli obiettivi e le priorità di intervento sui quali far convergere le risorse comunitarie, nazionali e regionali per le politiche dell’istruzione, rappresenta il disegno unitario per la formazione e per il lavoro.
Istruzione e formazione professionale
7 milioni di euro per il contrasto della dispersione scolastica. L'intento è offrire ai giovani in uscita dalla scuola secondaria di primo grado percorsi formativi orientati al sistema duale, che attraverso l’apprendimento nei contesti di lavoro favoriscano l’inserimento qualificato in impresa, e aumentare il numero dei giovani che conseguono la qualifica o il diploma professionale.
Fra le misure attivate, percorsi triennali a qualifica e avvio sperimentale di percorsi di quarto anno per il conseguimento di un diploma professionale. Nell'elaborazione e realizzazione delle misure saranno coinvolti istituti professionali, enti di formazione accreditati e imprese.
Rete politecnica
30 milioni saranno destinati alla rete politecnica regionale, volta ad offrire una pluralità di proposte formative fondate sulla valorizzazione della cultura professionale, tecnica, tecnologica e scientifica. Caratteristica dei percorsi che la costituiscono è l’integrazione tra i diversi soggetti formativi – istituzioni scolastiche, enti di formazione professionale accreditati dalla Regione, università, centri di ricerca – e le imprese, impegnati a collaborare sulla base delle proprie esperienze e competenze alla progettazione e alla realizzazione delle attività.
La programmazione 2016-2018 individua nuove traiettorie di miglioramento e qualificazione, tra cui un'ulteriore valorizzazione dell'integrazione tra formazione teorica e apprendimento in impresa e una maggiore continuità con i percorsi di istruzione e di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Per perseguire gli obiettivi stabiliti, il Piano individua alcune azioni realizzabili, tra cui la sperimentazione del modello duale, l'acquisizione dei titoli ITS e IFTS in apprendistato e il sostegno della partecipazione dei giovani ai percorsi (comunque gratuiti) attraverso servizi di accoglienza per il diritto allo studio.
I progetti per l’annualità 2016 saranno approvati nel corso della prima settimana di luglio: 16 percorsi biennali realizzati dagli istituti tecnici superiori per il conseguimento del diploma di tecnico superiore e 40 percorsi annuali di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS), a cui potranno partecipare 1200 persone.
Alta formazione e ricerca
L'obiettivo è, da un lato, formare professionalità altamente qualificate e favorirne la permanenza sul territorio, dall'altro promuovere congiuntamente l’innovazione nelle startup, negli spin‐off tecnologici e nelle industrie mature, secondo le linee tracciate dal piano integrato FSE, FESR e FEASR per le alte competenze per la ricerca, il trasferimento tecnologico e l’imprenditorialità.
Tale intervento si inquadra nell'ambito del piano triennale per le alte competenze, il trasferimento tecnologico e l'imprenditorialità – che prevede lo stanziamento di oltre 22 milioni di euro del Fondo sociale europeo per permettere a 600 giovani e 3mila imprese del territorio di acquisire competenze per affrontare le sfide del cambiamento e fare un salto di qualità in termini di specializzazione, internazionalizzazione e digitalizzazione.
Sono previste due linee d'azione:
- Risorse umane per un'economia digitale e Risorse umane per la specializzazione intelligente: 12 milioni di euro per 10 progetti strategici presentati da partenariati pubblico-privato costituiti da università, centri di ricerca e imprese e 42 dottorati di ricerca triennali per sviluppare, diffondere e applicare conoscenze strategiche per una nuova economia ad alto valore aggiunto e fare dell’Emilia-Romagna la punta avanzata della manifattura 4.0, sempre più digitale, che si sta ridisegnando a livello globale. 5 progetti e 23 dottorati sono stati approvati nell'ambito “Risorse umane per un'economia digitale”, uno per ciascuna delle cinque tematiche individuate: digital humanities and social sciences, e-commerce, industria 4.0, scienze della vita e big data;
- Risorse umane per l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e lo sviluppo sostenibile delle imprese: anche in questo caso si tratta di un intervento in raccordo con il piano per le alte competenze, che prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro per sostenere processi diffusi di internazionalizzazione, digitalizzazione e sviluppo sostenibile, di riposizionamento competitivo della manifattura e dei servizi connessi e delle imprese del terziario e del turismo. Previsti percorsi formativi, seminari e azioni personalizzate per supportare i partecipanti a declinare quanto acquisito nella dimensione specifica d’impresa rivolti a chi nelle imprese (7mila tra imprenditori e manager e responsabili di produzione) ha la responsabilità di elaborare e implementare strategie per governare il cambiamento e cogliere le opportunità di crescita e innovazione.
Competenze e Lavoro
Verranno stanziati 9 milioni di euro per il collocamento delle persone con disabilità: previste misure per formazione, orientamento, accompagnamento al lavoro, tirocini, tutoraggio e valutazione delle competenze, nonché azioni di sistema per accompagnare i processi di supporto all’inserimento lavorativo e alla valorizzazione professionale (contributi ai Comuni per il sostegno alla mobilità casa-lavoro, sostegno a associazioni e cooperative sociale, ecc.) e misure di accompagnamento e un’offerta di servizi in grado di assicurare condizioni di contesto (sociale, territoriale, aziendale).
> URL non più disponibile