Approvato in Conferenza unificata Stato-Regioni il decreto attuativo del Conto Termico, con una dotazione di 900 milioni di euro annui
Dopo ritardi e tentennamenti, la Conferenza unificata dà il via libera al Conto termico, il sistema di incentivazione per la produzione di energia termica da fonti rinnovabilie per interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni, di cui al decreto interministeriale del 28 dicembre 2012.
Aggiornamento al 28 gennaio: Il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi firma il decreto di Revisione del Conto Termico.
Conto termico: le novità
Il nuovo sistema introduce una serie di semplificazioni per facilitare l'accesso agli incentivi da parte di cittadini, imprese e Pubblica amministrazione.
Una delle novità più rilevanti riguarda la percentuale di incentivazione, pari al 50% dell’investimento per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F, e al 55% se l’isolamento è accompagnato dall’installazione di un nuovo impianti di climatizzazione invernale.
Percentuali innalzate per le ristrutturazioni che portino gli edifici della Pubblica amministrazione nella fascia ‘energia quasi zero’: in questo caso, infatti, l’incentivo può raggiungere il 65%.
La nuova versione del testo introduce inoltre un catalogo di prodotti prequalificati per l'efficienza energetica, che ridurrà quindi i tempi di valutazione da parte del GSE, e la possibilità che l'incentivo previsto possa essere erogato anche in un un'unica soluzione.
Per importi fino a 5mila euro, sia per i privati che per le PA, l’incentivo viene corrisposto in un’unica rata. Inoltre, si dimezzano i tempi per l’erogazione degli incentivi rispetto alla precedente versione del Conto termico, e si passa da 180 a 90 giorni dalla conclusione della procedura.
Invariata la dotazione finanziaria: come nella versione precedente, il Conto termico può contare su 900 milioni di euro annui, di cui 700 per privati e imprese e 200 milioni per le PA.
Semplificate anche le procedure che riguardano l'iscrizione ai registri e la modulistica. Nel nuovo Conto termico viene meno l’iscrizione per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa con potenza termica superiore a 500 KW (nella versione precedente l’iscrizione era prevista per gli impianti di potenza compresa tra 500 e 1000 KW).
Accolte le richieste di Regioni e ANCI
Secondo il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Simona Vicari il provvedimento “potrà dare certezza anche agli enti locali su l'avvio dei progetti di riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione”.
“Grazie all'adozione di questo decreto attuativo abbiamo sbloccato una quantità ingente di risorse per l'innovazione e superato numerose criticità: meno burocrazia, meno passaggi intermedi, più incentivi per investimenti che migliorano la nostra qualità della vita”.
Le novità introdotte, nota Vicari, tengono “conto delle proposte avanzate dall'ANCI e dalle Regioni”. Sia la Conferenza Stato-Regioni che l'Associazione nazionale dei comuni italiani avevano chiesto di prevedere una parte consistente di anticipo delle somme dovute agli enti che facessero richiesta dell'incentivo. Una misura volta a favorire l’applicazione di contratti di rendimento energetico (EPC) anche per interventi con tempi di ritorno non brevi, dando così la possibilità alla stazione appaltante di mettere a punto i bandi usando come base le cifre provenienti dal Conto termico.
“Con l’intesa in Conferenza unificata sullo schema di decreto del Ministero dello Sviluppo economico si potranno finalmente dare risposte certe per permettere il finanziamento e gli interventi di produzione energetica da fonti alternative. La versione attuale del decreto, che contiene le richieste emendative dell’ANCI, è quindi risolutiva rispetto alle precedenti difficoltà di gestione del contributo”, dichiara il presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Catania, Enzo Bianco.
“Finora c’era troppa discrezionalità sulle domande”, prosegue, ma con l’intesa raggiunta “la procedura di accesso agli incentivi è tale per cui la prenotazione degli stessi da parte del GSE nell’individuare un creditore certo equivale ad un atto di impegno”. In tal modo, l’ente locale è nelle condizioni di allocare a bilancio la somma relativa all’intervento e può utilizzare il finanziamento già nella fase di selezione pubblica del partner terzo.