I piani del Governo per Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti sono conformi alle norme Ue in materia di aiuti di Stato
La Commissione europea ha approvato, in quattro decisioni distinte, i piani di risoluzione di quattro banche italiane - Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti - conformemente alle norme Ue in materia di aiuti di Stato.
L'approvazione fa seguito alla decisione della Banca d'Italia di assoggettare le quattro banche, ciascuna delle quali era già stata posta in amministrazione straordinaria, a procedure di risoluzione, prevedendo la creazione e capitalizzazione immediata di quattro banche ponte temporanee. Tutti gli attivi e tutte le passività delle banche, tranne il capitale proprio e il debito subordinato rimanenti, saranno trasferiti alle banche ponte.
Il trasferimento stabilizzerà l'attività svolta in precedenza dai quattro istituti, tutelando al tempo stesso i depositanti. L'obiettivo è vendere queste banche ponte attraverso un processo aperto e non discriminatorio al fine di massimizzare il prezzo di vendita.
Il fondo di risoluzione dell'Italia erogherà 3,6 miliardi di euro alle banche ponte, per capitalizzarle e per coprire la differenza negativa fra gli attivi trasferiti e le passività. Conformemente alla normativa europea, l'operazione sarà finanziata dai contributi del settore bancario italiano al fondo di risoluzione. Le misure comprendono anche un trasferimento di attivi deteriorati dalle banche ponte a una nuova società veicolo per la gestione degli attivi. Il fondo di risoluzione garantirà questa misura concernente gli attivi deteriorati rafforzando ulteriormente i bilanci degli istituti ponte. Il beneficio connesso a tale garanzia è stato quantificato approssimativamente in 400 milioni di euro di ulteriore supporto del fondo di risoluzione.
Dal momento in cui gli interventi in questione costituiscono aiuti di Stato, la Commissione europea ha valutato i piani conformemente alle norme Ue in materia, riscontrando che le misure di risoluzione per Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti sono in linea con l'obiettivo generale di salvaguardia della stabilità finanziaria.
Gli attuali azionisti e detentori di debiti subordinati hanno contribuito a coprire i costi, riducendo al minimo il fabbisogno di aiuti di Stato secondo i principi di condivisione degli oneri. Inoltre, per limitare le distorsioni della concorrenza, le banche ponte esisteranno solo per un periodo limitato e sarà attuata una politica di gestione prudente.
Bruxelles ha considerato che il piano italiano di ricorrere al fondo di risoluzione nazionale minimizza la necessità di aiuti di Stato senza falsare indebitamente la concorrenza, preservando la stabilità finanziaria. I depositi rimarranno interamente protetti. Infine, la Commissione valuterà ai sensi delle norme Ue sugli aiuti di Stato la redditività del soggetto risultante dalla vendita delle banche ponte.