Jobs Act - CdM, ok a decreti legislativi su conciliazione e mansioni

|Novità|12 giugno 2015

Jobs ActAggiornamento del 25 giugno 2015 Via libera definitivo del Consiglio dei Ministri a due decreti legislativi attuativi del Jobs Act, l'uno relativo alle misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, l'altro sulla revisione delle norme materia di mansioni.

Conciliazione

Il decreto legislativo sulla conciliazione delle esigenze di cura, vita e di lavoro va a modificare il testo unico a tutela della maternità (n. 151-2001), introducendo nuove misure a sostegno delle cure parentali e in particolare delle madri lavoratrici.

Tra queste:

  • maggiore flessibilità per la fruizione del congedo obbligatorio di maternità in casi particolari come quelli di parto prematuro o di ricovero del neonato;
  • estensione del periodo di fruibilità del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino a 12 anni e ampliamento di quello parzialmente retribuito (30%) dai 3 anni di età a 6 anni, che sale a 8 anni per le famiglie meno abbienti;
  • estensione dei congedi di paternità a tutte le categorie di lavoratori;
  • estensione delle norme volte a tutelare la genitorialità ai casi di adozioni e affidamenti;
  • previsione dell’istituto della automaticità delle prestazioni anche per i lavoratori e le lavoratrici iscritti alla gestione separata di cui alla legge n. 335-95 e non iscritti ad altre forme obbligatorie;
  • introduzione di benefici per i datori di lavoro privati che facciano ricorso al telelavoro per venire incontro alle esigenze di cure parentali dei loro dipendenti;
  • previsione di un congedo fino a un massimo tre mesi per le donne vittime di violenza di genere e inserite in percorsi di protezione debitamente certificati;
  • possibilità, per il lavoratore, di richiedere il passaggio al part-time per esigenze di cura connesse a malattie gravi o in alternativa alla fruizione del congedo parentale.

Con successivi decreti legislativi si provvederà a individuare la copertura finanziaria degli interventi, stimata, per il 2015, in circa 104 milioni di euro.

Mansioni

Il decreto legislativo sulla disciplina organica dei contratti di lavoro e sulla revisione della normativa in tema di mansioni prevede, invece, che i contratti di collaborazione a progetto (Co. Co. Pro.) non possano più essere attivati a partire dall’entrata in vigore del testo.

Inoltre, per allargare la platea dei beneficiari delle tutele del lavoro subordinato, il decreto prevede, a partire dal 1° gennaio 2016, un meccanismo di stabilizzazione dei collaboratori e dei lavoratori autonomi che hanno prestato attività lavorativa a favore dell'impresa.

Infine, il decreto stabilisce che il lavoratore possa essere assegnato a qualunque mansione del livello di inquadramento, purché rientrante nella medesima categoria e non più soltanto a mansioni 'equivalenti', cioè che implicano l'utilizzo della medesima professionalità, senza modificare il suo trattamento economico. Sono ammessi, tuttavia, accordi individuali 'in sede protetta' tra datore di lavoro e lavoratore che prevedano anche la modifica del livello di inquadramento e della retribuzione.

Altri decreti attuativi del Jobs Act

Oltre ad approvare in via definitiva i decreti legislativi sulla conciliazione e sulle mansioni, il Consiglio dei Ministri ha avviato l'esame preliminare di altri quattro decreti attuativi del Jobs act, relativi:

  • alla razionalizzazione e alla semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale;
  • al riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro;
  • al riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e politiche attive;
  • alla razionalizzazione e alla semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità.

Links
Jobs Act: i decreti attuativi su contratto a tutele crescenti e Naspi

Bonus bebe': ok a decreto attuativo su assegni a famiglie

Aggiornamento del 25 giugno 2015
Sulla Gazzetta ufficiale del 24 giugno 2015 sono stati pubblicati il URL non più disponibile e il URL non più disponibile.

Author: Palazzochigi / photo on flickr