E' la modifica della norma sul diritto di superficie sulle coste - da 90 a 20 anni - la principale novità della versione definitiva del Decreto Sviluppo n. 70 del 13 maggio 2011. Questo punto del provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, aveva suscitato perplessità nel Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e provocato l'avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea per violazione della direttiva Bolkestein del 2006 sulla liberalizzazione dei servizi.
Le modifiche introdotte non si fermano, tuttavia, alla riduzione del diritto dei privati sulle spiagge e sui manufatti già presenti, che a partire dal 2015 potranno goderne per 20 anni, anziché procedere con concessioni da 6 a 12 anni: il testo pone un limite alle sanzione amministrativa applicabile per le liti temerarie sugli appalti pubblici e porta a 90 giorni il termine per il silenzio-assenso oltre il quale non è necessario attendere l'autorizzazione paesaggistica.
Via anche le modifiche al Codice Civile sul "patto di famiglia" e la norma per bloccare i ricorsi del personale precario della scuola - che in base ad una direttiva comunitaria non dovrebbe attendere più di tre anni per essere assunto con contratto a tem