Secondo l'OICE il problema non è tanto nell'obbligo di pubblicazione del bando sui quotidiani, quanto nel fatto che la relativa spesa debba essere sostenuta dall'aggiudicatario, invece che dalla stazione appaltante. Una disposizione incomprensibile, spiega l'associazione, che riguarda solo l'Italia.
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L’OICE, Associazione delle organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, prende posizione nel dibattito sull’obbligo di pubblicazione dei bandi di gara sui quotidiani, recentemente riportato all’attenzione dal sottosegretario all’Editoria Vito Crimi.
La proposta del sottosegretario Crimi
Il senatore M5S ha annunciato l’intenzione di abolire la norma, regolamentata dal URL non più disponibile attuativo del nuovo Codice Appalti (D.lgs n. 50-2016), che prevede per le stazioni appaltanti l’obbligo di pubblicare gli avvisi di gara anche sui quotidiani cartacei allo scopo di garantire la certezza della data di pubblicazione del bando e adeguati livelli di trasparenza e di conoscibilità.
Il decreto del 2 dicembre 2016 stabilisce, inoltre, che le spese sostenute dalla stazione appaltante per la pubblicazione obbligatoria dei bandi di gara siano rimborsate alla stessa dall'aggiudicatario entro il termine di 60 giorni dall'aggiudicazione.