Decreto Sviluppo: con i project bond più infrastrutture e tassazione uguale ai Bot

|Investimenti|18 giugno 2012

project bondLa più europea di tutte le misure contenute nel decreto sviluppo. Sono i project bond che, dopo la cura portata dal decreto liberalizzazioni a inizio anno, subiscono un’ulteriore serie di correttivi che puntano a renderli pienamente applicabili. Drenando così risorse per un mercato che in Italia, stando alle stime dell’Associazione nazionale dei costruttori, vale qualcosa come 12 miliardi di euro ogni anno.

Ma partiamo dalla descrizione dello strumento. I project bond non sono altro che obbligazioni destinate alla realizzazione di specifiche infrastrutture. In pratica: le imprese, per quelle opere non finanziabili completamente da parte delle stazioni appaltanti pubbliche, vanno sul mercato a chiedere prestiti ai risparmiatori.

I problemi del Dl liberalizzazioni

Si tratta di uno strumento previsto dal nostro Codice appalti (Dlgs n. 163/2006) e innovato dal decreto liberalizzazioni (Dl n. 1/2012) che, però, aveva una serie di limiti da rimuovere per permettere la sua piena diffusione. Come si legge nella relazione tecn

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