Via alla nuova gara PNRR per reti 5G

|Investimenti|16 novembre 2021

Piano Italia 5GDopo il flop della prima gara andata deserta, Infratel lancia una nuova procedura - con un budget di 567 milioni di euro a valere sul Recovery plan - per realizzare nuove reti 5G nei territori dove la copertura Internet veloce mobile è assente.

Recovery Plan: guida ai fondi per PA digitale, fibra ottica e 5G  

L'intervento si inserisce nell'ambito del Piano Italia 5G, uno dei cinque interventi previsti dal Recovery plan per sostenere la transizione digitale del paese; l'obiettivo specifico è soddisfare la domanda di connettività mobile da parte di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.

Cosa prevede il Piano Italia 5G?

Con uno stanziamento di 2,02 miliardi di euro, il Piano Italia 5G intende sostenere la diffusione sull’intero territorio nazionale di reti mobili 5G in grado di assicurare un significativo salto di qualità della connettività radiomobile, intervenendo nelle sole aree in cui il mercato non risulta - entro il 2026 - in grado di raggiungere tali obiettivi, ossia nelle cosiddette aree a fallimento di mercato.

L'obiettivo è abilitare i casi d’uso afferenti alle tre categorie previste dall’International Communication Union (ITU) - enhanced Mobile BroadBand (eMBB), massive Machine Type Communication (m-MTC) e Ultra-Reliable Low Latency Communication (URLLC) - che rappresentano un vero e proprio "breakthrough tecnologico".

Piano Italia 5G

Il Piano prevede due linee di intervento distinte e tra loro complementari:

  • la realizzazione di rilegamenti di backhauling in fibra ottica per le stazioni radio base (SRB) prive di tale rilegamento al 2026, secondo i piani dichiarati dagli operatori in fase di mappatura;
  • la realizzazione di nuove infrastrutture di rete per la fornitura di servizi radiomobili con velocità di trasmissione, in usuali condizioni di punta del traffico, di almeno 150 Mbit/s in downlink e 50 Mbit/s in uplink, in aree che, sulla base dei risultati della mappatura, risultano caratterizzate al 2026 da velocità in downlink inferiori a 30 Mbit/s nelle medesime condizioni di traffico.

I soggetti che dovranno realizzare le infrastrutture di rete saranno individuati tramite procedura di gara, trasparente e non discriminatoria, così da garantire l’uso efficiente delle risorse pubbliche.

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