272 milioni di euro per il programma di bonifica ambientale e rigenerazione urbana dell’ex area industriale di Bagnoli-Coroglio.
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Dal fallimento della Bagnoli futura al nuovo programma di bonifica e rigenerazione urbana, crisi e prospettive di un'area cruciale per il futuro della Campania.
L'ex area industriale di Bagnoli-Coroglio
La zona di Bagnoli-Coroglio, nella periferia di Napoli, è per decenni sede degli impianti di colossi industriali quali Italsider, Eternit e Cementir. A partire dagli anni Settanta, gli stabilimenti entrano in crisi e a metà degli anni Novanta risultano tutti chiusi o ceduti a investitori esteri. L'area di Bagnoli diventa quindi oggetto di una serie di ambiziosi piani urbanistici per la sua riconversione.
Per l'attuazione del Piano di recupero ambientale dell'area di Bagnoli viene inizialmente costituita la Società Bagnoli Spa, ma la lentezza nei lavori convince in seguito il Comune di Napoli a procedere a un'operazione di maggiore impatto: nel 2001 vengono quindi acquistati in toto gli spazi dell'area ex Italsider ed ex Eternit.