Da oggi, 3 maggio, le imprese italiane danneggiate dal conflitto in Ucraina possono fare domanda di accesso alle due linee ad hoc del Fondo 394/81 di SIMEST che, tramite un mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, sostengono sia la patrimonializzazione delle imprese, sia investimenti produttivi, certificazioni e fiere.
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I nuovi bandi SIMEST 2023 previsti per la crisi ucraina funzionano ulla falsariga di quanto previsto nel 2022. Anche quest’anno, infatti, le due linee del Fondo 394 continuano a rivolgersi a due target ben specifici di imprese colpite dalle ripercussioni della crisi: le imprese italiane che esportavano in Ucraina, Russia e Bielorussia e quelle che si approvvigionavano in quei mercati.
Da un lato, infatti, figura la Linea “Sostegno alle imprese italiane esportatrici in Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia”, prevista dall’articolo 5-ter del DL 14-2022. Dall’altro, invece, è operativa la Linea “Sostegno alle imprese esportatrici con approvvigionamenti da Ucraina e/o Federazione Russa e/o Bielorussia”, prevista dall’articolo 29 del DL 50-2022.
Fondo 394 SIMEST: il sostegno 2023 alle imprese che esportano in Russia, Ucraina e Bielorussia
Come già accennato, la prima linea del Fondo 394 per le imprese danneggiate dal conflitto ucraino è quella prevista in attuazione dell’articolo 5-ter del DL 14-2022, destinata alle imprese esportatrici nei tre mercati interessati dal conflitto (Ucraina, Russia e Bielorussia).
Come l’anno scorso, la linea continua a prevedere un finanziamento agevolato a tasso zero (della durata di 6 anni), accompagnato da una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 40% dell’intervento agevolativo complessivo, nei limiti di 2 milioni di euro di agevolazione.
Diversi gli investimenti che possono essere sostenuti dall’agevolazione. Oltre alla patrimonializzazione, infatti, l’impresa può usare le risorse anche per investimenti produttivi e per la sostenibilità energetica, la certificazione dei prodotti o la registrazione di marchi e brevetti; e ancora per gli investimenti commerciali, le spese di promozione o di consulenza.