Al via il bando Mipaaf per la biodiversità e gli ecosistemi marini

|In Evidenza|04 ottobre 2021

Aree marine protette - Photo credit: Foto di MJ TF da PixabayL'avviso, che mette a disposizione 6,2 milioni di euro per arrivare a predisporre un modello di gestione della pesca costiera artigianale sostenibile nelle aree marine protette, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 1° ottobre.

Cosa prevede la strategia europea per la biodiversità

Le domande potranno essere presentate per 30 giorni dalla pubblicazione dagli Enti gestori delle aree marine protette italiane, in qualità di organismi scientifici o tecnici di diritto pubblico o organismi non governativi, anche in partenariato con organizzazioni di pescatori o con i FLAG.

Il bando fa riferimento all'articolo 40 del Regolamento (UE) n. 508/2014, che prevede la possibilità di finanziare la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili e, più in particolare, le iniziative di cui alle lettere:

  • d) preparazione, compresi studi, elaborazione, monitoraggio e aggiornamento di piani di protezione e di gestione per attività connesse alla pesca in relazione a siti NATURA 2000 e a zone soggette a misure di protezione speciale di cui alla direttiva 2008/56/CE nonché altri habitat particolari;
  • e) gestione, ripristino e monitoraggio dei siti NATURA 2000 a norma delle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE, conformemente ai quadri di azioni prioritarie istituiti a norma della direttiva 92/43/CEE;
  • f) gestione, ripristino e monitoraggio delle zone marine protette in vista dell’attuazione delle misure di protezione spaziale di cui all’articolo 13, paragrafo 4, della direttiva 2008/56/CE.

All'avviso possono partecipare solo i soggetti che, al momento della presentazione della domanda siano costituiti in una forma giuridica riconosciuta e che abbiano ottenuto l’affidamento della gestione dell’area marina protetta di competenza.

Le proposte progettuali potranno essere finanziate con contributi di intensità pari al 50% delle spese ammesse, aliquota che sale al 100% quando il beneficiario è un organismo di diritto pubblico o un’impresa incaricata della gestione di servizi di interesse economico generale oppure quando l’intervento soddisfa specifici criteri, quali ad esempio l'interesse collettivo o la presenza di elementi elementi innovativi.

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