PNRR: partono le bonifiche dei "siti orfani"
Ai nastri di partenza la misura del PNRR per il risanamento di quelli che sono definiti "siti orfani". Si tratta di quei "buchi neri" del nostro Paese, luoghi potenzialmente contaminati che non rientrano tra i Sin, né tra i Sir (Siti di interesse nazionale o regionale), e dove non è possibile individuare il responsabile dell'inquinamento. Il decreto che sblocca definitivamente i 500 milioni previsti dal PNRR è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, dopo essere stato vagliato e approvato dalla Corte dei Conti. I siti sono 126 e almeno il 70% dovrà essere bonificato entro il 2026.
Dalla Lombardia alla Campania, dalla Valle D'Aosta alla Sicilia: l'Italia è cosparsa di siti contaminati - cave, discariche, ex industrie abbandonate - dove non è possibile risalire al responsabile dell'inquinamento. Non può farsene carico il comune, né tantomeno la regione con fondi ordinari. Per questo l'onere della bonifica è passato in capo al Ministero dell'Ambiente che ha dedicato ai "siti orfani" una misura del PNRR (M2C4 investimento 3.4) e una dotazione di 500 milioni. Non si tratta di aree vaste, ma di luoghi specifici, oggetto di una contaminzione determinata. È in Gazzetta ufficiale il decreto del 7 maggio 2024 con l'elenco dei siti aggiornato.
La gestazione di questa misura nasce da lontano, dal