Dopo la cabina di regia di ieri sul PNRR, sembra che il governo abbia ammorbidito la propria posizione sui Piani urbani integrati (PUI), passando dall’ipotesi di stralcio completo della linea (prevista nelle proposte inviate a Bruxelles a luglio) alla possibilità di interventi chirurgici sui singoli progetti recanti criticità. E’ qui che la vicenda si fa, però, più intricata. Mentre nella Cabina del 10 ottobre le criticità approfondite sarebbero state quelle connesse ai tempi di realizzazione, nelle settimane passate l’attenzione si era concentrata invece sulla natura stessa di molti progetti, potenzialmente non conformi alle regole del PNRR.
La differenza non è banale. Nel caso di criticità legate al rispetto del cronoprogramma delle opere, infatti, il problema potrebbe essere risolto paradossalmente in una settimana, con la verifica dei dati “reali” sull'avanzamento delle opere presentati dall’ANCI, che il Governo ha chiesto di caricare nei prossimi sette giorni sul sistema Regis.
Se invece i problemi dei PUI riguardassero anche e soprattutto la natura dei singoli progetti - a cominciare dal mancato rispetto del principio DNHS - la questione sarebbe più difficile da risolvere. In questo caso, infatti, il pericolo sarebbe di avere dei nuovi “stadi di Firenze e Venezia”, non compatibili con le finalità e la natura degli interventi che Bruxelles