PNRR: 530 milioni per portare l’idrogeno sulle strade e ferrovie italiane

|Novità|04 luglio 2022

Trasporti - Foto di Jo KassisSviluppare la filiera dell’idrogeno nel trasporto ferroviario e realizzare 40 stazioni di rifornimento dei mezzi a idrogeno sulle strade italiane. E’ quanto prevedono due decreti firmati dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che danno il là all’investimento previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

Dal PNRR 450 milioni per la filiera dell'idrogeno green

Gli investimenti previsti tarano complessivamente 530 milioni di euro. Fondi PNRR che serviranno a sperimentare l’uso dell'idrogeno nel trasporto ferroviario, sia in ambito locale che regionale, e nel trasporto stradale, in particolare nel trasporto pesante. 

Fondi PNRR per i treni a idrogeno

La fetta maggiore delle risorse va all’utilizzo del vettore energetico per il trasporto ferroviario: 300 milioni a disposizione per trasformare i servizi regionali o locali attualmente effettuati con treni a gasolio o altri idrocarburi di origine fossile altamente inquinanti. 

Il passaggio all’idrogeno consente non solo di ridurre le emissioni inquinanti ma anche di bypassare la fase di elettrificazione delle linee, con un notevole risparmio sui costi per nuove infrastrutture. 

L’investimento interessa tutta la filiera: produzione dell’idrogeno green, trasporto, stoccaggio, realizzazione delle stazioni di servizio, acquisto dei treni. 

Le dieci stazioni di rifornimento di idrogeno dovranno essere ultimate entro il 30 giugno 2026 e l’assegnazione delle risorse per la loro realizzazione dovrà avvenire entro il 31 marzo 2023

La localizzazione degli investimenti tiene conto, in via prioritaria, delle aree e delle esigenze già individuate nel PNRR e in altri provvedimenti per l’implementazione dell’idrogeno, tra cui la Valcamonica e il Salento, la ferrovia Circumetnea e quella Adriatico Sangritana, le linee ferroviarie regionali Cosenza-Catanzaro, il collegamento ferroviario tra la città di Alghero e l’aeroporto, la tratta Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona. 

I beneficiari delle risorse sono le Regioni e le Province Autonome che svolgono il servizio ferroviario oggetto degli interventi innovativi. 

Le proposte progettuali allegate alle richieste di finanziamento - la cui modalità di presentazione sarà definita con un decreto della Direzione generale per il trasporto pubblico locale e la mobilità pubblica sostenibile del Mims - devono prevedere una valutazione quantitativa integrata della filiera industriale e di quella operativa relativa alla conversione a idrogeno della linea ferroviaria, e includere un’analisi di fattibilità tecnico-economica della trasformazione dei servizi di trasporto locale e/o regionale con alimentazioni alternative. 

I fondi PNRR per portare l’idrogeno sulle strade italiane

La sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale è al centro del secondo decreto firmato da Giovannini, con cui si stabilisce le modalità per attuare gli investimenti, che ammontano a 230 milioni di euro. 

L’obiettivo è quello di realizzare almeno 40 stazioni di rifornimento per veicoli leggeri e pesanti entro il 30 giugno 2026, prevedendo la notifica dell’aggiudicazione degli appalti entro il 31 marzo 2023. 

Per la localizzazione delle stazioni di rifornimento si considerano come prioritarie le aree strategiche per i trasporti stradali pesanti, come le zone vicine a terminal interni, le rotte più interessate al passaggio di mezzi per il trasporto delle merci a lungo raggio e i collegamenti ai sistemi di trasporto pubblico locale con mezzi alimentati a idrogeno. 

In particolare, le stazioni di rifornimento dovranno soprattutto rispondere alle esigenze dell’asse stradale del Brennero, del corridoio est-ovest da Torino a Trieste, dei corridoi delle reti europee TEN-T. 

Anche per i progetti delle stazioni di servizio sulla rete stradale, le proposte progettuali dovranno presentare un’analisi quantitativa integrata delle filiere industriale e operativa. Con un successivo decreto verranno definite le modalità di presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti. 

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Foto di Jo Kassis