C’è tempo fino al 28 febbraio per partecipare alla call promossa dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) volta a finanziare studi di fattibilità e progetti dimostrativi che utilizzino le tecnologie spaziali per monitorare ed innovare le infrastrutture digitali, da computer e piattaforme, fino a reti di telecomunicazioni e data center.
Bando ESA per tecnologie spaziali per le infrastrutture energetiche
Guardando al panorama tecnologico attuale, in rapida e costante trasformazione, è evidente che le aziende siano spinte ad adottare infrastrutture digitali sempre più avanzate e data-driven.
Secondo un recente report del Global Market Insights (GMI), si prevede che gli investimenti in infrastrutture digitali cresceranno da 90 miliardi di dollari nel 2020 a 120 miliardi di dollari nel 2027. Parallelamente, si prevede che la domanda di servizi e dispositivi di futura generazione, come 5G e tecnologie intelligenti, supererà i 50 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.
In questo contesto si inserisce la nuova call "Space for Infrastructure: Digital Infrastructure" lanciata dall'ESA per ricercare applicazioni e servizi spaziali innovativi con un elevato potenziale di mercato in grado di sostenere e migliorare il settore delle infrastrutture digitali.
In che modo le tecnologie spaziali possono aiutare le infrastrutture energetiche?
Vale la pena sottolineare che, nel contesto del bando ESA, per “infrastruttura digitale” si intende quell’insieme di tecnologie fisiche e virtuali come computer, storage, reti, applicazioni e piattaforme IaaS, PaaS e SaaS. Esempi di infrastrutture digitali sono le reti di telecomunicazione, il cloud computing e i data center.
Per poter sfruttare a pieno le potenzialità di queste tecnologie, le comunicazioni satellitari (integrate con reti LEO, GEO e ibride) hanno un ruolo cruciale poiché sono in grado di aumentare la connettività per migliorare l'accesso al mondo online e per aumentare la resilienza della rete a supporto dell'infrastruttura terrestre.
Inoltre, anche le tecniche e le soluzioni “downstream” possono essere utili in campo cybersecurity, in modo che i sostanziali progressi nelle capacità degli aggressori, che possono mettere a rischio la disponibilità di servizi digitali essenziali (ad esempio, salute, energia), possano essere mitigate.
Ma le tecnologie spaziali non si esauriscono nelle comunicazioni satellitari.