L'avviso, che mette a disposizione 6,2 milioni di euro per arrivare a predisporre un modello di gestione della pesca costiera artigianale sostenibile nelle aree marine protette, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 1° ottobre.
Le domande potranno essere presentate per 30 giorni dalla pubblicazione dagli Enti gestori delle aree marine protette italiane, in qualità di organismi scientifici o tecnici di diritto pubblico o organismi non governativi, anche in partenariato con organizzazioni di pescatori o con i FLAG.
Il bando fa riferimento all'articolo 40 del Regolamento (UE) n. 508/2014, che prevede la possibilità di finanziare la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili e, più in particolare, le iniziative di cui alle lettere:
- d) preparazione, compresi studi, elaborazione, monitoraggio e aggiornamento di piani di protezione e di gestione per attività connesse alla pesca in relazione a siti NATURA 2000 e a zone soggette a misure di protezione speciale di cui alla direttiva 2008/56/CE nonché altri habitat particolari;
- e) gestione, ripristino e monitoraggio dei siti NATURA 2000 a norma delle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE, conformemente ai quadri di azioni prioritarie istituiti a norma della direttiva 92/43/CEE;
- f) gestione, ripristino e monitoraggio delle zone marine protette in vista dell’attuazione delle misure di protezione spaziale di cui all’articolo 13, paragrafo 4, della direttiva 2008/56/CE.
All'avviso possono partecipare solo i soggetti che, al momento della presentazione della domanda siano costituiti in una forma giuridica riconosciuta e che abbiano ottenuto l’affidamento della gestione dell’area marina protetta di competenza.
Le proposte progettuali potranno essere finanziate con contributi di intensità pari al 50% delle spese ammesse, aliquota che sale al 100% quando il beneficiario è un organismo di diritto pubblico o un’impresa incaricata della gestione di servizi di interesse economico generale oppure quando l’intervento soddisfa specifici criteri, quali ad esempio l'interesse collettivo o la presenza di elementi elementi innovativi.