Il capitolo REPowerEU del PNRR ha tra i suoi obiettivi principali quello di migliorare l'offerta e l'acquisizione delle competenze necessarie per la transizione verde, sia nel settore privato che in quello pubblico. Ecco quali sono le riforme e gli investimenti dedicati al rafforzamento delle green skills in Italia.
Cosa prevede il capitolo REPowerEU, la settima Mission del PNRR
Secondo i dati elaborati dal Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, tra il 2023 e il 2027 il mercato del lavoro italiano richiederà a quasi 2,4 milioni di occupati competenze green di livello almeno intermedio e a oltre 1,5 milioni di livello elevato. Una domanda che riguarderà, perciò, rispettivamente il 65% (livello intermedio) e il 41% (livello elevato) dell’intero fabbisogno occupazionale previsto, coinvolgendo trasversalmente la maggioranza dei lavoratori che saranno ricercati dai settori dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi, inclusa la pubblica amministrazione.
Considerando l'attuale carenza di personale competente e specializzato, la settima Mission del Piano nazionale di ripresa e resilienza - ossia il capitolo relativo al REPowerEU - si pone come obiettivo quello di colmare lo skill mismatch e di creare le condizioni necessarie per la crescita esponenziale delle competenze green nei settori pubblico e privato.
REPowerEU: cos'è il Piano Nuove Competenze Transizioni?
Coerentemente con gli interventi intrapresi a livello europeo e le altre misure nazionali, il capitolo REPowerEU prevede la messa a terra di una nuova riforma denominata "Piano Nuove Competenze Transizioni".
Scopo della misura è quello di aggiornare il quadro regolatorio della formazione e rendere operativi gli strumenti di contrasto allo squilibrio tra domanda e offerta di competenze. In concreto, la riforma va a modificare il Piano nazionale nuove competenze (PNC) - adottato con il decreto 14 dicembre 2021 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 307 del 28 dicembre 2021 - che mira a "riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling".