Space economy, PNRR e fondi europei. Intervista a Giorgio Saccoccia, presidente ASI

|Approfondimenti|27 maggio 2022

Giorgio Saccoccia Presidente Agenzia Spaziale Italiana (ASI) - Fonte: Agenzia Spaziale Italiana (ASI)Dalle risorse europee di Horizon Europe ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono molteplici le opportunità per lo sviluppo del settore aerospaziale in Italia. Ne abbiamo parlato con il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’ingegnere Giorgio Saccoccia.

Spazio: sostenere gli investimenti con Recovery plan e programma spaziale UE

Il mondo della space economy ha visto crescere negli anni la propria centralità sul mercato globale, quale motore di sviluppo economico che va ben oltre il confine del comparto spaziale in senso stretto.

Risulta evidente, infatti, la tendenza ad orientare il trasferimento tecnologico verso reali e concreti usi applicativi in settori 'non-space', come quelli legati alle telecomunicazioni, alla difesa, ai trasporti e all’agricoltura.

L’ingegnere Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ci spiega in che direzione procede il settore strategico dello spazio.

I fondi del PNRR sono una grande occasione per l’industria italiana dello spazio e dell’aerospazio. Quali sono i principali progetti da portare a termine dei prossimi anni attraverso queste risorse?

Il settore dello spazio nel PNRR ha a disposizione un budget di 2,3 miliardi di euro. Di questi circa un miliardo verrà investito in attività legate all’Osservazione della Terra e allo sviluppo di una nuova costellazione di satelliti, con attività legate ai servizi associati ai dati che questi strumenti forniranno.

Sono previsti circa 300 milioni per le attività del settore del trasporto spaziale, ossia i lanciatori, e altrettanti fondi legati all’In-orbit servicing. Quest’ultimo settore, in particolare, concerne le attività di logistica orbitale come ad esempio la gestione dei rifiuti spaziali e la manutenzione di satelliti e infrastrutture per poterne prolungare la vita operativa.

C’è poi una parte del Recovery plan dedicata alla cosiddetta 'Sicurezza spaziale', cioè lo sviluppo di particolari telescopi e tecnologie avanzate per prevenire eventuali danni causati da oggetti naturali o dalla spazzatura spaziale in orbita. Un tema interessante, che tra l’altro è anche uno dei pochi in cui verrà richiesto del cofinanziamento industriale, sarà quello legato allo sviluppo di Fabbriche Smart avanzate, che permettano lo sviluppo di satelliti in serie o componentistica in modo più efficiente.

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