Nel mese di marzo la Commissione ha presentato i primi tasselli del Green Deal Industrial Plan, il nuovo pacchetto per la competitività dell'industria europea a zero emissioni: Net-Zero Industry Act, legge europea sulle materie prime critiche, nuove regole sugli aiuti di stato, riforma del mercato elettrico. Cosa c'è da sapere sul piano industriale emissioni zero.
Il Green Deal Industrial Plan, presentato il 1° febbraio dalla presidente della Commissione europea Ursul von der Leyen, verte su quattro pilastri:
- il primo è di carattere normativo e punta su regole prevedibili e semplificate per aiutare l’industria nella transizione ecologica: tra le misure incluse in questo primo pilastro del piano industriale del Green Deal ci sono una legge europea per l’industria a zero emissioni nette, regole più snelle per velocizzare la concessione di licenze e autorizzazioni e una legge ad hoc sulle materie prime critiche;
- il secondo pilastro verte sui finanziamenti, in primis con le nuove norme per gli aiuti di stato in ottica green e la proposta di un fondo sovrano europeo;
- il terzo punta sul miglioramento delle competenze green;
- l’ultimo cardine del Piano riguarda invece l’apertura delle reti commerciali per le catene di approvvigionamento.
Un pot-pourri di misure e strategie in parte già in essere o annunciate nei mesi scorsi dalla Commissione europea, cui si aggiunge qualche importante novità. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.
Dal Net Zero Industry Act alla legge sulle materie prime
Il piano delle norme funge da base al piano industriale green dell’Unione europea e serve a creare “un ambiente normativo prevedibile e semplificato”, ha spiegato von der Leyen.
Le indicazioni iniziali contenute nella comunicazione del 1° febbraio non avevano ancora molto di concreto. A metà marzo sono arrivate le proposte concrete del piano industriale europeo.
Il Net Zero Industry Act
La prima riguarda il piano sull'industria a zero emissioni nette, il Net Zero Industry Act.