Nel corso del 2024 le imprese assicuratrici dovranno stipulare polizze che coprano i rischi causati da catastrofi naturali, per evitare sanzioni fino a mezzo milione di euro. E’ questa la misura probabilmente più importante della Manovra 2024 in materia di calamità, che si affianca ai contributi per l'alluvione in Emilia e alle nuove risorse stanziate per i terremoti del 2009 e del 2016.
A distanza di qualche settimana dall’approvazione in via definitiva del DDL sul ricostruzione post calamità, anche la legge di bilancio 2024 interviene, dunque, su un tema tristemente attuale come quello dei risarcimenti alle imprese in caso di calamità naturali come alluvioni, terremoti o frane, solo per citarne alcuni.
Con la nuova Finanziaria, infatti, anche l’Italia si avvia ad ampi passi verso la diffusione di un sistema assicurativo sulle catastrofi, che da un lato mira a tutelare le imprese garantendo, ad esempio, l’erogazione delle risorse in tempi più rapidi, e dall’altro a dare una boccata di ossigeno ai conti pubblici ormai impossibilitati a sostenere in maniera completa i costi per risarcimenti e ricostruzioni pubbliche e private.
Alla norma sulle assicurazioni si affiancano altre misure, quali il credito d’imposta e i finanziamenti agevolati destinati alle imprese danneggiate dall'alluvione di maggio 2023, nonché una serie di risorse dirette ai territori terremotati del 2009 e del 2016.
Danni da calamità: d’ora in avanti le assicurazioni devono stipulare le polizze
Per quanto concerne le assicurazioni contro le calamità, per le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia (tenute all’iscrizione nel relativo Registro) la Manovra 2024 ha istituito l’obbligo rivolto alle imprese assicuratrici di stipulare, entro il 31 dicembre 2024, contratti assicurativi a copertura dei danni a terreni e fabbricati, impianti e macchinari, nonché attrezzature industriali e commerciali direttamente causati da eventi quali i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni.