Nella relazione semestrale sul PNRR consegnata alle Camere 118 misure mostrano almeno un “elemento di debolezza”. Tra queste spiccano gli interventi per la gestione del rischio alluvione e per ridurre il rischio idrogeologico e gli investimenti in fognatura e depurazione. In difficoltà anche l’alta velocità ferroviaria Brescia-Padova, gli impianti eolici e fotovoltaici galleggianti, lo sviluppo del biometano e il 5G.
Obiettivo modifica PNRR entro inizio estate. In bilico la quarta rata
I ritardi accumulati finora nell’attuazione degli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza gettano ombre sulla possibilità di realizzare molte delle opere previste.
Diversi obiettivi PNRR mostrano "elementi di debolezza". Questa la formula utilizzata nella relazione semestrale sul Piano nazionale di ripresa e resilienza approvata il 31 maggio dal Consiglio dei Ministri e inviata solo otto giorni dopo alle Camere.
Ma cosa significa "elementi di debolezza"? Gli ostacoli alla messa a terra dei progetti PNRR sono quattro e la relazione del Governo li racchiude in due macrocategorie
- Circostanze oggettive: come l'aumento costi, la scarsità di materiali, lo squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo
- Ostacoli burocratici: dalle difficoltà normative, amministrative e gestionali ai veri e propri errori nella gestione e nella rendicontazione.