Dalla Conferenza delle Regioni una serie di proposte per migliorare la gestione di politiche e azioni per l'internazionalizzazione delle imprese.
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La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato e pubblicato il suo “documento di posizionamento strategico in materia di internazionalizzazione delle imprese” nell'ottica di promuovere una razionalizzazione della governance relativamente ai comparti del commercio estero e dello sviluppo locale.
Nella riforma in itinere dell’art. 117 del DDL di Riforma Costituzionale, approvato in prima lettura dal Parlamento, si prevede l’attribuzione esclusiva della materia "commercio con l’estero" allo Stato e il mantenimento in capo alle Regioni dell’organizzazione di servizi alle imprese e della promozione dello sviluppo economico locale. In tal senso, le Regioni sottolineano che "se è unanimemente condivisa la necessità di mettere mano al Titolo V della Costituzione, [...] è altrettanto opportuno promuovere una attenta riflessione sulle modalità di attuazione della riforma".
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l dati e le ricerche disponibili, si legge ancora nel documento, confermano, da un lato, “l'importanza delle politiche pubbliche per sostenere le imprese sui mercati esteri” ma, dall'altro, anche il ruolo chiave delle Regioni "per la pianificazione, la programmazione e il finanziamento di azioni di internazionalizzazione” in favore delle microimprese e delle piccole e medie imprese. Questo, soprattutto in virtù della “natura trasversale” dell'internazionalizzazione stessa, da considerarsi “strettamente connessa a tutte le altre misure di sostegno alle imprese gestite a livello regionale”.