In Europa molti siti di commercio elettronico non rispettano le regole UE a tutela dei consumatori, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui vengono presentati i prezzi e le offerte speciali. E' quanto emerge da un'indagine della Commissione UE sull'e-commerce.
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La Commissione europea e le autorità nazionali di tutela dei consumatori hanno pubblicato i risultati di un'analisi su scala UE di 560 siti di commercio elettronico che offrono una varietà di beni, servizi e contenuti digitali, quali abbigliamento o calzature, programmi informatici o biglietti di spettacoli. Circa il 60% di questi siti comporta irregolarità per quanto riguarda il rispetto delle norme UE a tutela dei consumatori, soprattutto in relazione alle modalità di presentazione di prezzi e offerte speciali.
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Controlli sull'e-commerce in Europa
Ai sensi del diritto dell'UE, ogni consumatore dell'Unione, prima di effettuare un acquisto online, ha il diritto di ricevere dai commercianti informazioni fondamentali sul bene o servizio che siano chiare, corrette e comprensibili. Tali informazioni devono comprendere aspetti quali le caratteristiche del prodotto, il prezzo comprensivo di imposte, le spese di consegna e l'esistenza di un diritto di recesso o annullamento.
Ogni anno la Commissione coordina il controllo dei siti web con l'aiuto della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori, che riunisce le autorità nazionali di 30 paesi (28 paesi dell'UE più Norvegia e Islanda), responsabili dell'applicazione, nell'Unione europea, della normativa UE in materia di protezione dei consumatori.
Il controllo è stato effettuato lo scorso novembre dalle autorità di tutela dei consumatori in 24 Stati membri dell'UE, più Norvegia e Islanda.
L'indagine a tappeto su scala europea dei siti web (sweep) consiste in una serie di controlli effettuati contemporaneamente in diversi paesi dalle autorità di tutela dei consumatori. I controlli mostrano se gli operatori rispettano le leggi dell'UE in materia di protezione dei consumatori.