A pochi giorni dai chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate su come calcolare i limiti di spesa per sismabonus ed ecobonus, prende il via la campagna d’informazione del MEF #casaconviene.
Ecobonus e sismabonus al centro delle delucidazioni del Fisco e della campagna del Ministero dell’Economia e delle finanze #casaconviene.
Ecobonus e sismabonus: chiarimenti per i condomini
In una guida alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche relativa all’anno d’imposta 2017, l’Agenzia delle Entrate fornisce alcune indicazioni in merito agli interventi negli edifici condominiali, in particolare per quanto riguarda ecobonus e sismabonus.
Chiarimenti contenuti, nello specifico, nella circolare n. 7/E del 27 aprile 2018: i tetti di spesa per gli interventi di messa in sicurezza antisismica ed efficientamento energetico, effettuati in condominio, si calcolano in base al numero delle unità immobiliari e delle pertinenze, sostiene il Fisco. La circolare, riferendosi al periodo d’imposta 2017, non tiene conto delle novità apportate dalla Legge di Bilancio 2018.
> Ecobonus, sismabonus e ristrutturazioni - cosa prevede la Manovra
Partiamo dall’ecobonus, la detrazione per interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Per gli interventi condominiali viene precisato che il tetto di 40mila euro di spesa agevolata deve riferirsi autonomamente a ciascuna unità immobiliare di cui si compone il fabbricato e ad ognuna delle pertinenze.
Nel caso in cui l’edificio sia composto da 5 unità immobiliari e 3 pertinenze autonomamente accatastate (es. box, cantina, soffitta), la detrazione è calcolata su un importo massimo di spesa di 320mila euro (40mila x 8 unità), da attribuire ai condomini in base ai millesimi di proprietà.
Il Fisco precisa inoltre che l’eventuale cessione del credito d’imposta deve riguardare l’intera detrazione spettante e non le eventuali rate residue di detrazione non utilizzata.
Quanto al sismabonus, cioè la detrazione per i lavori di miglioramento ed adeguamento sismico degli edifici, la circolare sottolinea che il tetto massimo di 96mila euro opera:
- come limite unico, in caso di realizzazione, sullo stesso edificio, di interventi di natura diversa, quali, ad esempio, interventi antisismici e di manutenzione straordinaria. A parere dell’Agenzia, infatti, gli interventi antisismici ricadenti nel Sismabonus non possono fruire di un autonomo limite di spesa rispetto a quelli più generali di recupero edilizio, visto che non costituiscono una nuova categoria di interventi agevolabili;
- come limite autonomo, riferito ad ogni singola unità immobiliare ed a ciascuna delle relative pertinenze, in caso di interventi realizzati sulle parti comuni di un edificio condominiale. Nel caso in cui il fabbricato sia composto da 5 unità immobiliari e 3 pertinenze autonomamente accatastate, la detrazione andrà calcolata su un importo massimo di spesa pari a 768mila euro (96mila x 8 unità), da attribuire ai vari condòmini in base ai millesimi di proprietà, o sulla base dei diversi criteri stabiliti dall’assemblea.
Ulteriori precisazioni riguardano, anche in questo caso, la cessione del credito d’imposta, ammessa per i singoli condòmini in caso di interventi realizzati sulle parti comuni, che danno diritto alla detrazione nelle percentuali più alte del 75% o dell’85%, a seconda se, dall’intervento realizzato, si ottenga il passaggio, rispettivamente, ad una o a due classi di rischio inferiore. Il Fisco precisa che la possibilità di cedere il credito riguarda tutti i condòmini, potenziali beneficiari della detrazione, compresi coloro che, in concreto, non potrebbero fruirne in quanto non tenuti al versamento dell’imposta.
Al via la campagna #casaconviene
Arriva intanto al terzo anno consecutivo la campagna d’informazione #casaconviene del Ministero dell’Economia e delle finanze per promuovere la massima diffusione delle informazioni su bonus e fondi pubblici per la casa.
L’iniziativa intende stimolare la vasta platea composta da famiglie, proprietari di immobili ad uso abitativo, locatari ed imprese, ad usufruire dei vantaggi derivanti dalle agevolazioni fiscali per gli interventi edilizi e dalle misure a favore di lavoratori con difficoltà nell'accesso al mutuo o nel pagamento delle rate.
Anche la Legge di Bilancio 2018 ha previsto nuove risorse per la casa. Tra le novità, la detrazione Irpef per la sistemazione a verde di aree scoperte private e di parti comuni esterne di edifici condominiali, il cosiddetto Bonus verde, e la proroga dell’ecobonus e del sismabonus.
Da quest’anno alcune di queste detrazioni sono fruibili anche dagli istituti autonomi case popolari, comunque denominati, e dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa. Continua ad essere possibile la cessione del credito fiscale dell’ecobonus e del sismabonus alle imprese esecutrici o ad altri soggetti privati, mentre i contribuenti “incapienti” possono cedere il credito relativo all’ecobonus anche alle banche.
Ma #casaconviene non include solo i bonus fiscali. Nella campagna si fa riferimento ai fondi pubblici che permettono di ottenere un mutuo con le garanzie statali o di sospendere il pagamento delle rate nel caso di una temporanea difficoltà economica (accedendo al Fondo di Solidarietà).
Il Fondo istituito dal MEF per le garanzie sui mutui prima casa da gennaio 2015 (quando è diventato operativo) al 31 marzo 2018, ha giudicato ammissibili 58.501 richieste con un importo di garanzie rilasciate pari a 3,3 miliardi di euro. Alla fine di marzo 2018 i mutui ipotecari effettivamente accesi ricorrendo alle garanzie dello Stato – che hanno sostituito, in molti casi, le ulteriori garanzie da parte di familiari o altri soggetti terzi – risultano 40.432 per un valore pari a 4,5 miliardi di euro.