CdM - ok a Piano Porti e norme per internazionalizzazione imprese

|In Evidenza|07 agosto 2015

Piano strategico per Portualità e Logistica e misure per l'internazionalizzazione delle imprese tra i principali provvedimenti del CdM

Conferenza stampa Matteo Renzi - foto di Palazzo ChigiNell'ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva, via libera anche alla direttiva sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, ai nuovi requisiti per i bonifici in euro e per i bilanci di banche e imprese.

Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica 

Approvato in via definitiva il Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica (PSNPL), volto a:

  • migliorare la competitività del sistema portuale e logistico,
  • agevolare la crescita dei traffici di merci e persone,
  • promuovere dell'intermodalità nel traffico merci, anche in relazione alla razionalizzazione, al riassetto e all'accorpamento delle Autorità Portuali esistenti.

Il Piano prevede una strategia per il rilancio del settore e identifica azioni di policy a carattere nazionale finalizzate al recupero della competitività economica del “sistema mare” in termini di produttività ed efficienza.

Il “sistema mare” è inteso, dunque, come “strumento attivo di politica economico-commerciale euromediterranea”, oltre che come “fattore di sviluppo e coesione del Mezzogiorno” e volano per “sostenibilità, innovazione, sostegno al sistema produttivo del Paese”.

Il piano prende piede dalle analisi condotte su alcuni aspetti prioritari di intervento. In particolare:

  • lo studio degli elementi che più condizionano le performance della portualità italiana, quali, ad esempio, le attuali procedure amministrative dei controlli e dello sdoganamento delle merci e “una normativa eccessivamente complessa e disomogenea, con stratificazione multilivello di iter procedurali, istituzionali ed amministrativi”, considerate tra le principali cause della scarsa competitività internazionale del sistema portuale nazionale,
  • l'analisi degli accordi euro-mediterranei, degli scenari geo-economici globali di riferimento, e dell’andamento della domanda dei traffici nei diversi segmenti,
  • indagini sull'attuale offerta infrastrutturale e dei servizi e sul posizionamento di mercato degli attori di settore e della struttura delle reti distributive.

Sulla scorta di tali analisi il piano individua una strategia integrata, con azioni volte a “potenziare il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e negli scambi internazionali”.

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