Beni confiscati – come valorizzarli attraverso le Politiche di coesione

|Approfondimenti|13 marzo 2019

Beni confiscati - photo credit: ANBSCIn Gazzetta ufficiale il testo della Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati attraverso le Politiche di coesione, approvata con la delibera CIPE n. 53-2018.

> CIPE approva Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati

Obiettivo generale della Strategia è utilizzare in modo efficace ed efficiente i beni immobili e aziendali confiscati alla criminalità organizzata, attraverso interventi di valorizzazione sostenuti anche dalle Politiche di coesione.

Questo fine generale si articola poi in tre Obiettivi Specifici, che a loro volta sono attuati attraverso una serie di azioni:

  • Obiettivo Specifico 1 – Rafforzamento della capacità e della cooperazione degli attori istituzionali responsabili del processo di sottrazione, valorizzazione e restituzione alla società dei patrimoni illegalmente accumulati,
  • Obiettivo Specifico 2 – Politiche di valorizzazione dei beni immobili confiscati,
  • Obiettivo Specifico 3 – Re-immissione nel circuito dell’economia legale delle aziende confiscate alla criminalità organizzata o dei beni ad esse pertinenti.

In particolare, per quanto riguarda l’Obiettivo Specifico 1, ci si prefigge un incremento della destinazione dei beni entro due anni dalla confisca e della disponibilità e diffusione di informazioni sul loro effettivo utilizzo. A tal fine sono previste 16 azioni prioritarie volte al rafforzamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), dei processi che caratterizzano la gestione e la destinazione dei beni confiscati e della filiera di produzione e diffusione del patrimonio informativo pubblico in questo settore. I primi risultati, a seconda delle azioni, sono previsti tra 8 e 15 mesi a partire dall’approvazione della Strategia da parte del CIPE.

Nell’ambito dell’Obiettivo Specifico 2, che è dedicato in particolare ai beni immobili, sono previste 12 azioni prioritarie volte all’utilizzo pubblico degli stessi come sedi istituzionali o per l’erogazione di servizi, all’utilizzo con finalità sociali ed etiche con il coinvolgimento attivo del Terzo settore e, in ultimo, alla rinaturalizzazione o demolizione del patrimonio non recuperabile. Si tratta di azioni che ampliano ed estendono interventi di valorizzazione già in corso di realizzazione.

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