Le proposte della Commissione per il bilancio UE post 2020 prevedono un aumento del 6% dei fondi per la Coesione destinati all'Italia rispetto alla programmazione in corso. Secondo un documento riservato visionato dall'AGI, però, Roma avrebbe potuto ricevere fino al 24% di fondi in più se Bruxelles non avesse deciso di mitigare l'impatto dei nuovi criteri di ripartizione con un meccanismo che evita spostamenti troppo radicali nella distribuzione delle risorse.
La proposta della Commissione per il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 prevede impegni per 1.134,5 miliardi di euro e 1.104,8 miliardi in pagamenti, a prezzi costanti 2018, rispettivamente l'equivalente dell'1,11% e dell'1,08% del Reddito nazionale lordo dell'UE a 27.
Nel caso dell'Italia, lo scenario delineato dalle proposte della Commissione è duplice: da un lato, una netta sforbiciata ai fondi per la Politica Agricola Comune (PAC), con una perdita che sfiora il 7%; dall'altro, l'aumento delle risorse per la Politica di Coesione, pari al 6%, grazie ai nuovi indicatori introdotti dal Bruxelles per stabilire la ripartizione dei fon