146 milioni di euro per promuovere la stabilità nei Paesi africani e combattere le cause della migrazione irregolare.
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Mentre i ministri dell'Ue confermano il loro consenso generale al Piano Ue per accordi su misura con i Paesi di origine e transito dei flussi migratori sul modello del Migration Compact italiano, ma lasciano aperta la questione della contribuzione finanziaria da parte degli Stati membri, la Commissione europea adotta sei nuove misure, per un impegno complessivo superiore a 146 milioni di euro, destinate alla regione del Sahel e a cinque Paesi africani: Burkina Faso, Ciad, Gambia, Mali e Niger.
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Le misure rientrano nel quadro del Fondo fiduciario d'emergenza dell'Unione europea per l'Africa, istituito a novembre 2015 per affrontare le cause profonde della destabilizzazione, dei trasferimenti forzati e della migrazione irregolare dal continente africano, promuovendo le prospettive economiche e le pari opportunità, la sicurezza e lo sviluppo.
Le risorse, fa sapere Bruxelles, serviranno a migliorare la gestione dei flussi migratori, oltre che a rafforzare la sicurezza nelle zone di confine anche attraverso attività di supporto alle forze di sicurezza nazionali e di frontiera nelle principali aree di instabilità, a combattere la criminalità organizzata e a creare opportunità economiche sostenibili per i giovani. Le misure, continua la Commissione, fanno parte di una risposta globale più ampia da parte dell'Unione europea e sono il frutto di un dialogo politico rafforzato con i Paesi partner sulla questione migratoria.
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Ad ogni regione e Paese coinvolto nel piano d'intervento sarà riservato un approccio integrato, che terrà conto della complessità della migrazione e della diversità delle sfide di ciascuna area interessata.
Le misure si dividono in regionali e nazionali. Nello specifico:
- Misura regionale per la creazione di gruppi di azione rapida per il monitoraggio e l'intervento nella regione del Sahel (41,6 milioni di euro). Obiettivo generale della misura è contribuire a rafforzare la capacità operativa delle autorità nazionali di controllare efficacemente il proprio territorio ed estendere lo stato di diritto nell'intera regione attraverso la creazione di unità di polizia autosufficienti e in grado di esercitare un adeguato controllo a terra.
- Misura nazionale per l'attuazione di un programma volto a supportare la gestione integrata delle frontiere in Burkina Faso (25 milioni di euro). Obiettivo dell'intervento è rafforzare il quadro istituzionale in Burkina Faso e nei Paesi vicini per la gestione efficiente delle frontiere e rafforzare l'interoperabilità tra le agenzie coinvolte nella sicurezza delle frontiere, sempre in coordinamento con i Paesi confinanti.
- Misura nazionale per l'attuazione di un programma di sostegno volto a garantire una maggiore sicurezza nelle regioni di Mopti e Gao, in Mali, e per la gestione delle zone di confine (29 milioni di euro). L'intervento intende contribuire al rafforzamento dello stato di diritto nella zona, attraverso l'aumento della presenza effettiva delle forze di sicurezza operanti nell'ambito delle missioni civili.
- Misura nazionale di supporto alla giustizia e alla sicurezza in Niger per combattere la criminalità organizzata, il contrabbando e il traffico di esseri umani (30 milioni di euro). L'intervento prevede il dispiegamento di autorità statali del Niger in tutto il Paese, in particolare nella regione del Sahel-Sahara.
- Misura nazionale per l'attuazione di un programma in Ciad volto aiutare i giovani più vulnerabili (con scarsa o nessuna scolarizzazione) ad integrarsi meglio nella società e nella vita lavorativa e, più in generale, a migliorare le proprie competenze (10,3 milioni di euro). L'intervento intende aumentare la stabilità regionale, affrontando alla radice le cause dell'instabilità del Paese offrendo migliori prospettive economiche e maggiore uguaglianza di opportunità.
- Misura nazionale per il Gambia, consistente in un programma di responsabilizzazione dei giovani (11 milioni di euro). L'intervento contribuirà ad aumentare lo sviluppo economico del Paese e a ridurre la pressione migratoria offrendo posti di lavoro e opportunità di formazione per i rimpatriati e persone a più alta probabilità di migrazione.
L'adozione di 30 azioni da gennaio 2016 per un totale di 382 milioni di euro, cui si aggiungono ora questi altri 146 milioni, conferma, conclude Bruxelles, che il Fondo fiduciario d'emergenza dell'Ue per l'Africa può fornire una risposta rapida e mirata alle sfide del continente, integrandosi con le altre azioni dell'Unione. Il comitato operativo del Fondo si è inoltre offerto di discutere il quadro degli interventi per individuare le priorità future.
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