Campania - fondi 2016 per servizi socio-sanitari e inclusione sociale

|Novità|08 giugno 2016

15 milioni di euro agli Ambiti territoriali campani per assistenza alle famiglie e interventi socio-sanitari e di inclusione sociale.

Sociale - Pixabay

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La Regione Campania ha approvato il documento che definisce il riparto dei fondi regionali per l'anno 2016 destinati all'attivazione, da parte degli Ambiti territoriali, degli interventi e dei servizi sociali, sanitari e assistenziali previsti dai propri Piani di Zona.

Ambiti territoriali e Piani di Zona

Gli Ambiti territoriali sono regolati dalla L.328-2000 e si configurano come unioni di Comuni che, associati tra loro, interagiscono e concorrono alla realizzazione del sistema locale dei servizi sociali. Gli Ambiti definiscono i Piani di zona, strumenti per il sistema integrato di interventi e servizi sociali e per la valutazione e programmazione del proprio sviluppo.

Oltre che da fondi regionali, le risorse assegnate agli Ambiti per l'erogazione dei servizi provengono da due strumenti di finanziamento nazionali:

  • Fondo nazionale per le politiche sociali (Fnps);
  • Fondo per le non autosufficienze (Fna).

Attualmente gli Ambiti territoriali della Regione Campania sono 52.

Campania: fondi per non autosufficienza

Piano Sociale Regionale: riparto fondi 2016 

In tale contesto, la Regione Campania ha definito il riparto dei fondi regionali per l'anno 2016, pari a 15 milioni di euro, che consentiranno agli Ambiti territoriali di attivare i servizi della prima annualità dei propri Piani di Zona, in applicazione del Piano Sociale Regionale 2016-2018.

Il Piano Sociale Regionale 2016-2018, approvato a dicembre 2015, indica gli obiettivi strategici da perseguire a livello regionale per le politiche sociali nel nuovo ciclo di programmazione. La strategia del piano è definita attraverso l'individuazione di assi e obiettivi strategici, che definiscono a loro volta le azioni prioritarie da realizzare nella programmazione dei Piani di Zona degli Ambiti territoriali.

Tra queste azioni, le principali sono:

  • indirizzare l'erogazione dei servizi sulla base di buoni spendibili da parte dei cittadini attraverso l'esercizio di una scelta che restituisca autonomia agli utenti e attribuisca ai soggetti erogatori una maggiore responsabilità nel rispondere alla domanda,
  • sostenere i carichi di cura delle famiglie con forme assistenziali specifiche, con particolare attenzione ai nuclei familiari non autosufficienti, consolidando gli interventi di assistenza domiciliare integrata e interventi lungimiranti,
  • attivare Progetti Terapeutici Riabilitativi Individuali (PTRI) quale modalità alternativa alle tradizionali modalità di presa in carico degli utenti in condizioni di fragilità e non autosufficienza bisognosi di prestazioni socio-sanitarie,
  • ricorrere all'opzione strategica degli assegni di cura così da assicurare il sostegno alle prestazioni domiciliari e ai caregiver e da adottare misure di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà,
  • prevedere interventi per facilitare l'inclusione e l'autonomia dei soggetti deboli con specifici programmi di inserimento socio-lavorativo e promuovendo la vita indipendente per le persone con disabilità,
  • attivare programmi per contrastare l'emarginazione adulta con particolare riferimento alle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti,
  • promuovere interventi in favore dei minori e la presa in carico dei nuclei familiari problematici,
  • rafforzare l'integrazione di tutti i sistemi che s'interessano della protezione e tutela del minore,
  • promuovere l'adozione nazionale-internazionale attraverso il supporto alle famiglie,
  • programmare i servizi avendo particolare attenzione all'erogazione di un sussidio economico ai nuclei familiari in condizioni economiche di estremo disagio, nei quali siano presenti minorenni, subordinato all'adesione a un progetto di attivazione sociale e lavorativa.

Campania - FSE 2014-2020, Scuola viva per formazione e preparazione al lavoro

Le principali sfide del triennio 2016-2018 per gli Ambiti territoriali, fa sapere infine la Regione, riguardano:

  • l'impostazione di una governance territoriale integrata,
  • la promozione di comportamenti virtuosi,
  • la costruzione di processi partecipativi basati sull'aumento delle informazioni e delle forme di comunicazione diretta con i cittadini,
  • l'affiancamento di controlli amministrativi con la valutazione dei risultati prodotti in termini di benessere dei cittadini.

> Riparto Fondo Sociale Regionale 2016