Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) che cura la misura, ha infatti pubblicato la proroga del bando, dando oltre un mese in più di tempo per l’invio dei progetti che aspirano ad ottenere i fondi volti alla valorizzazione del trasporto di merci per vie navigabili.
Come funzionano i contributi per il trasporto merci su acqua
Più nello specifico, la misura in questione prevede aiuti per valorizzare il trasporto di merci per vie navigabili interne e vie fluvio-marittime ai fini del miglioramento ambientale e dello sviluppo di forme più sostenibili di trasporto di merci, da realizzarsi anche attraverso lo spostamento modale delle merci stesse.
Il bando - previsto da un decreto ministeriale di circa due anni fa - prevede quattro tipologie di aiuto, ognuna con proprie intensità e con propri massimali, a seconda dell'investimento previsto dall’impresa.
La prima tipologia ha l'obiettivo di migliorare le performance ambientali delle unità navali della navigazione interna esistenti, attraverso ad esempio la riduzione del consumo e delle emissioni inquinanti, oppure mediante l’adattamento della unità per una migliore idrodinamica. Per queste tipologie di interventi, l’intensità di aiuto del contributo oscilla tra il 30% e il 40% del costo complessivo, per un massimo comunque di 100mila euro di sovvenzione erogabile.
La seconda tipologia di aiuto punta, invece, ad integrare meglio il collegamento idroviario all’interno delle catene logistiche multimodali. A tal fine, quindi, il bando sostiene interventi come l’adattamento della nave, dello spintore o della chiatta della navigazione interna, ma anche la costruzione o l’acquisizione di navi, spintori o chiatte della navigazione interna, tutti progetti volti a catturare nuovi traffici o a consolidare i traffici esistenti. Ma non solo. Questa tipologia di aiuto, infatti, sostiene anche l’acquisizione di strumenti o software di ausilio alla navigazione o funzionali all'utilizzo dell'unità navale. In questi casi, l’intensità dell’agevolazione varia tra il 20% e il 40%, per un massimo di 100mila euro di contributo.
La terza tipologia di sostegno interessa l'incremento del numero di armatori comunitari sul mercato e lo sviluppo della filiera, prevedendo un’intensità del contributo che si attesta sul 40%, per un massimo di € 200mila euro per unità.
Infine la quarta tipologia di intervento coperta dal bando è quella che ha l'obiettivo di “favorire lo spostamento modale delle merci dalla strada alle vie d'acqua attraverso la corresponsione di un aiuto pro quota che renda la modalità di trasporto per idrovie interne e per vie fluvio-marittime realmente concorrenziale rispetto alla modalità di trasporto stradale”. Parliamo del cosiddetto “Idrobonus” la cui intensità massima di contributo ammonta a 0,018 euro per tonnellata metrica imbarcata per km di itinerari sottratti alla strada in Italia.
Dato il settore di riferimento, la platea di beneficiari è piuttosto specifica. Al bando possono infatti partecipare le società di persone e di capitali (anche consortili) nonché i consorzi, in possesso dei requisiti stabiliti rispettivamente per l’armatore comunitario e l’impresa comunitaria.
Come accennato, il bando si sarebbe dovuto originariamente chiudere il 20 luglio 2022. A seguito invece di una serie di chiarimenti particolarmente complessi richiesti da alcune associazioni di categoria, il MIMS ha deciso di concedere più tempo alle imprese per fare domanda. La nuova scadenza è stata quindi fissata per il 31 agosto 2022.
In realtà, anche superato agosto, il bando continuerà comunque a restare attrattivo per le imprese. La misura, infatti, prevede anche un secondo periodo di incentivazione, la cui scadenza è fissata per il 20 luglio 2023.
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