Londra e Bruxelles hanno finalmente raggiunto un accordo sulla Brexit. Ad annunciarlo il portavoce della Commissione UE, mentre su Twitter il Premier Johnson esulta. Occhi puntati adesso sul Parlamento inglese che dovrà votare l’intesa, con nordirlandesi e laburisti già schierati per il “no”.
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A meno di due settimane dalla fatidica data in cui Londra dirà addio al resto dell’Unione europea, con o senza accordo, questa notte a Bruxelles i negoziatori inglesi e quelli europei hanno finalmente raggiunto un’intesa per una Brexit negoziata e coordinata.
Secondo il capo negoziatore dell'UE, Michel Barnie, gran parte di questo accordo" è quello già presentato nel 2018. “C'è qualche elemento nuovo sull'isola d'Irlanda e sulla dichiarazione politica" e “per questo - afferma Barnie - penso che ci possa essere il margine affinché sia "sostenuto e ratificato" nel tempo che ci separa dal 31 ottobre”.
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La palla adesso passa nelle mani dei parlamentari inglesi
La prossima puntata si svolgerà, adesso, a Westminster dove sabato, nel corso di una seduta straordinaria, il Parlamento inglese dovrà pronunciarsi sull’intesa raggiunta nelle scorse ore a Bruxelles, accettandola o rigettandola.
Si tratta di un ultimo miglio che rischia di essere tutto in salita per Johnson, come lo fu per Teresa May alla quale, per tre volte, il Parlamento respinse l’accordo trovato con Bruxelles.
Dai banchi della Camera dei Commons infatti, il leader dell'opposizione laburista Jeremy Cornby ha già annunciato che non voterà l’intesa. E dello stesso avviso sono anche le altre opposizioni.
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La posizione del DUP
Sulla stessa lunghezza d’onda si posizionano, poi, anche i dieci parlamentari del Democratic Unionist Party (DUP), i nazionalisti protestanti nordirlandesi che appoggiano il governo di Johnson. Senza i loro voti, il Premier inglese rischia di non avere la maggioranza necssaria e di veder naufragare l’accordo di questa notte.
Il motivo del possibile “no” da parte dei nordirlandesi risiede in quella parte dell’intesa che fissa nel tratto di mare tra l’isola della Gran Bretagna e quella dell'Irlanda, il confine tra Regno Unito e Unione europea. Un confine che, di fatto, rischia di sottoporre l’Irlanda del Nord ad un trattamento diverso rispetto al resto del Regno Unito e che il DUP non è disposto ad accettare.
Nelle prossime ore Johnson dovrà cercare di convincere il DUP a cambiare idea o a trovare altrove gli eventuali voti mancanti.
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