E’ arrivato solo in serata l’ok - con riserva - del Consiglio dei Ministri al tanto atteso decreto legge Sblocca cantieri, che, negli intenti del Governo, dovrebbe far ripartire il settore delle opere e degli investimenti.
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Il provvedimento, si legge sulla nota ufficiale del Cdm, introduce disposizioni urgenti per:
- il rilancio del settore dei contratti pubblici,
- l’accelerazione degli interventi infrastrutturali,
- la semplificazione dell’attività edilizia in generale e scolastica in particolare,
- la gestione degli eventi calamitosi.
A gettare un’ombra sull’effettivo accordo all’interno della maggioranza è però la formula del 'salvo intese', con cui - secondo quanto riferito da fonti interne a Palazzo Chigi - è stato approvato il provvedimento. La clausola permette, di fatto, di cambiare il testo anche dopo il via libera del Cdm.
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A confermare il mancato accordo Lega-M5S anche le tempistiche di svolgimento della riunione. Iniziato come da convocazione alle 14, il Cdm è stato poi sospeso - ufficialmente per impegni di esponenti del Governo - e rinviato alle 18.30, per poi riprendere effettivamente poco prima delle 19 e finire dopo le 21. La lunga pausa sarebbe, in realtà, servita a cercare un accordo all’interno della maggioranza sul decreto legge. Accordo che, però, non sarebbe stato raggiunto e, da qui, la formula del 'salvo intese'.
Così come accaduto per il ddl Spazzacorrotti e il dl Genova, quindi, nonstante la luce verde di Palazzo Chigi il testo dello Sblocca cantieri è ancora tutto da decidere.
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