Il bonus pubblicità potrebbe configurarsi come un aiuto di Stato indiretto. E' una delle obiezioni formulate dalla Commissione europea in relazione al credito d’imposta per gli investimenti relativi all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali su giornali quotidiani e periodici, anche online.
La Direzione Generale Concorrenza della Commissione UE ha inviato all'Italia una “warning letter” in cui elenca una serie di obiezioni relative al bonus pubblicità.
> Bonus pubblicita' - come presentare domanda
Le obiezioni della Commissione UE
Una prima obiezione riguarda i media presi in considerazione per l’ammissibilità dei costi pubblicitari al credito d'imposta. Secondo la DG Concorrenza, infatti, il bonus pubblicità potrebbe configurarsi come aiuto di Stato indiretto dal momento che esclude alcuni media, come le emittenti radiofoniche e televisive attive a livello nazionale, imprese editoriali stabilite in altri paesi europei o attive su internet.
Una seconda obiezione riguarda gli investimenti per l’anno 2017, per i quali la misura avrebbe carattere sostanzialmente retroattivo, perdendo quindi la sua funzione incentivante.