Piano strategico per Portualità e Logistica e misure per l'internazionalizzazione delle imprese tra i principali provvedimenti del CdM
Nell'ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva, via libera anche alla direttiva sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, ai nuovi requisiti per i bonifici in euro e per i bilanci di banche e imprese.
Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica
Approvato in via definitiva il Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica (PSNPL), volto a:
- migliorare la competitività del sistema portuale e logistico,
- agevolare la crescita dei traffici di merci e persone,
- promuovere dell'intermodalità nel traffico merci, anche in relazione alla razionalizzazione, al riassetto e all'accorpamento delle Autorità Portuali esistenti.
Il Piano prevede una strategia per il rilancio del settore e identifica azioni di policy a carattere nazionale finalizzate al recupero della competitività economica del “sistema mare” in termini di produttività ed efficienza.
Il “sistema mare” è inteso, dunque, come “strumento attivo di politica economico-commerciale euromediterranea”, oltre che come “fattore di sviluppo e coesione del Mezzogiorno” e volano per “sostenibilità, innovazione, sostegno al sistema produttivo del Paese”.
Il piano prende piede dalle analisi condotte su alcuni aspetti prioritari di intervento. In particolare:
- lo studio degli elementi che più condizionano le performance della portualità italiana, quali, ad esempio, le attuali procedure amministrative dei controlli e dello sdoganamento delle merci e “una normativa eccessivamente complessa e disomogenea, con stratificazione multilivello di iter procedurali, istituzionali ed amministrativi”, considerate tra le principali cause della scarsa competitività internazionale del sistema portuale nazionale,
- l'analisi degli accordi euro-mediterranei, degli scenari geo-economici globali di riferimento, e dell’andamento della domanda dei traffici nei diversi segmenti,
- indagini sull'attuale offerta infrastrutturale e dei servizi e sul posizionamento di mercato degli attori di settore e della struttura delle reti distributive.
Sulla scorta di tali analisi il piano individua una strategia integrata, con azioni volte a “potenziare il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo e negli scambi internazionali”.