Tra le proposte dell'Italia per il Pilastro europeo dei diritti sociali il rifinanziamento di Erasmus+ e della Garanzia Giovani
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La Commissione Ue apre il dibattito sulla possibilità di armonizzare i diritti dei lavoratori e i sistemi di protezione sociale in Europa, prevedendo standard comuni a tutta la zona euro e potenziamente all'intera Unione. Venti principi e diritti fondamentali costituiscono il Pilastro europeo dei diritti sociali, il pacchetto di proposte promesso dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e adottato mercoledì 26 aprile.
Il testo sembra già destinato a dividere il Parlamento europeo e gli Stati membri, tra fautori di norme comuni per contrastare povertà e disoccupazione e quanti credono che le regole sul lavoro e sui sistemi di protezione sociale debbano rimanere prerogativa nazionale. In vista del dibattito in Consiglio, l'Italia ha già elaborato un position paper, che chiede di rafforzare i finanziamenti europei per l'inclusione sociale e di rifinanziare Erasmus Plus e la Garanzia Giovani.
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Il Pilastro europeo dei diritti sociali
Le tre sezioni chiave del Pilastro - pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque, protezione sociale - sono state illustrate durante la plenaria del Parlamento europeo dal vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, che ha sottolineato la necessità di promuovere una convergenza verso l'alto tra i Paesi Ue, riformando le condizioni di lavoro e sociali sulla base del miglior modello disponibile.
Un approccio sostenuto da molti eurodeputati intervenuti nel corso del dibattito in Aula, secondo cui il tema dell'introduzione di diritti sociali comuni a livello Ue dovrebbe essere affrontato puntando ad assicurare i più alti standard possibili in materia e non livellando le tutele verso il basso.