L'obiettivo è favorire lo sviluppo sostenibile del paese, realizzando un significativo impatto economico, sociale e ambientale, ha dichiarato il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorgo Tempini, in occasione della presentazione del Piano Strategico CDP 2022-2024.
Il piano per attuare il PNRR: come saranno spesi i fondi europei?
Il Piano - approvato oggi a Roma dal Consiglio di amministrazione della società - non è né una lista di azioni dettagliate, né un elenco di buone intenzioni, ma una strategia che individua gli strumenti operativi e la rotta per la Cassa del futuro, ha spiegato il presidente di CDP.
“Il Piano Strategico #CDP2024 guarda al futuro con responsabilità e consapevolezza, per essere sempre più volano per lo #svilupposostenibile del Paese e realizzare un significativo impatto economico, sociale e ambientale” - il Presidente di CDP #GornoTempini.#conlitaliachecresce pic.twitter.com/1Q095KvbJP
— Cassa Depositi e Prestiti (@GruppoCDP) November 25, 2021
Il Piano Strategico di CDP si interseca con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che diventa "determinante per dare un poderoso slancio di carattere strutturale, non passeggero, al paese".
Citando John F. Kennedy ("The rising tide that lifts all boats"), anche l'amministratore delegato di CDP, Dario Scannapieco, ha ribadito l'effetto catalizzatore del Recovery plan, che risolleverà l'economia italiana come l'onda che tocca tutte le barche facendole salire.
Sfide, obiettivi e pilastri del Piano Strategico CDP 2022-2024
Partendo dall'analisi del contesto globale ed italiano nell'era post-Covid, il Piano Strategico CDP 2022-2024 individua quattro sfide da affrontare per rilanciare l’economia italiana nel prossimo triennio: cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema, crescita inclusiva e sostenibile, ripensamento delle filiere produttive, digitalizzazione e innovazione.
L'obiettivo è superare le 'debolezze' che caratterizzano il paese, dal basso livello di investimenti nella ricerca alla limitata capacità di spesa dei fondi UE, ha sottolineato Scannapieco.
Partendo da queste quattro sfide "abbiamo creato il campo da gioco di CDP, con 10 campi di intervento", in linea sia con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo sostenibile che con le missioni del Recovery plan.
La strategia operativa che CDP adotterà per realizzare gli interventi individuati nel Piano si basa su tre grandi pilastri trasformativi:
- attività di analisi strategica e settoriale, centrata anche sulla individuazione dei ritardi da colmare e sulle best practice internazionali per l’adozione di specifiche politiche di finanziamento e investimento (policy);
- rafforzamento dell’advisory e della gestione di fondi pubblici, nazionali ed europei, soprattutto a beneficio della pubblica amministrazione (PA), e con l’intento di orientare gli investimenti verso progetti di qualità;
- il ruolo di CDP come Istituto di Promozione e Sviluppo attraverso l’offerta di strumenti finanziari a disposizione di imprese e PA in modo da coprire ogni necessità nel ciclo di vita di un’azienda o di un progetto, con una forte azione rivolta alla cooperazione internazionale e alla finanza per lo sviluppo.
Nell'ambito del primo pilastro CDP intende creare anche dei Competence Center specializzati per aree tematiche: sviluppo e rigenerazione urbana, risorse naturali energia e ambiente, trasporti, infrastrutture sociali, innovazione e digitalizzazione.
Per quanto riguarda il secondo pilastro, invece, CDP intende aiutare imprese e amministrazioni pubbliche nell'accesso ai fondi e nella gestione delle risorse - compreso il PNRR -, intervenendo anche in fase di pianificazione degli investimenti.
Nel prossimo triennio Cassa Depositi e Prestiti - ha proseguito Scannapieco - impegnerà risorse per 65 miliardi di euro (+5% sul periodo precedente), attirando 63 miliardi da terzi (+27%), attivando nel complesso investimenti per 128 miliardi (+14%).