Addio al “de minimis” sulle fiere. L’UE toglie il vincolo, come per la Germania

|Strategie|06 agosto 2021

Photocredit: SNCR_GROUP from Pixabay Aiuti fiere de minimisSoldi in arrivo per le fiere. Anche per l’Italia, infatti, salta il vincolo del “de minimis” che finora aveva limitato gli aiuti alle fiere, asset fondamentale dell’export italiano. “La notizia, al momento ancora informale, sarà ufficializzata solo dopo Ferragosto”, comunica l’AEFI. Ma intanto i numeri in ballo (circa 190 milioni di euro, di cui 130 per le perdite subite dal settore nel 2020) chiariscono bene la portata della novità.

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Alla fine le fiere italiane ce l’hanno fatta. Dopo mesi di pressing sul governo affinchè facesse come la Germania, ottenendo da Bruxelles la deroga sul “de minimis”, che limitava a 10 milioni di euro gli aiuti erogabili a ciascuna fiera, oggi arriva la buona notizia.

A comunicarlo la stessa Associazione esposizioni e fiere italiane (AEFI) che pur parlando di una notizia “al momento ancora informale”, che “sarà ufficializzata solo dopo Ferragosto”, intanto esprime soddisfazione per il risultato raggiunto e ringrazia il ministro del turismo Massimo Garavaglia.

A spiegare l’importanza dell’ok ricevuto dall’UE è il presidente AEFI e di Veronafiere, Maurizio Danese. “Il sistema fieristico è il comparto che ha sofferto l’emergenza più di tutti, con un calo del fatturato di circa il 70% lo scorso anno e del 95% nel primo semestre del 2021”, ha dichiarato Danese. “Ora i 4 principali player del Paese rappresentati da Fiera Milano, BolognaFiere, Ieg (Italian Exhibition Group) e Veronafiere, che assieme sommano il 70% del business fieristico italiano, possono contare finalmente su ristori adeguati che fino a ieri – limitati dal regime ‘de minimis’ – rappresentavano poco più del 20% delle perdite del 2020. Nel complimentarci con il Governo e con il ministro Garavaglia per il risultato raggiunto che consideriamo vitale e che ci permette di allinearci al sistema di aiuti concessi alla Germania – ha aggiunto Danese –, sentiamo forte la responsabilità di far ripartire il made in Italy proprio dalle nostre manifestazioni nazionali e internazionali, che in pre-pandemia generavano business per 60 miliardi di euro l’anno e il 50% dell’export delle Pmi tricolori”.

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