Il ministro dell'Ambiente firma il decreto mobilità sostenibile: sbloccati oltre 33 milioni di euro per 37 progetti.
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Il Programma sperimentale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro, previsto dal Collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2014, diventa realtà. Dopo il via libera della Camera dei Deputati, il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti firma il decreto di ripartizione di 33,5 milioni di euro per 37 progetti.
Cosa prevede il decreto mobilità sostenibile
35 milioni di euro per i Comuni con più di 100mila abitanti per incentivare iniziative di mobilità sostenibile, quali piedibus, car pooling, car sharing, bike pooling e bike sharing. È quanto ha stanziato il decreto approvato a fine 2015.
Previsti inoltre finanziamenti per laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, programmi di educazione e sicurezza stradale, iniziative per la riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici.
Dopo l'ok a inizio ottobre da parte delle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera al decreto ministeriale per la divisione dei fondi per il Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro, Galletti firma il testo che ripartisce 33,5 milioni di euro tra 37 progetti.
23 progetti al Centro-Nord: Torino in cima alla graduatoria
Sono 23 i progetti di mobilità sostenibile approvati al Centro-Nord, per un totale di circa 20 milioni di euro: si tratta in particolare di interventi per incentivare il bike e car sharing, il bike e car pooling, il piedibus, i buoni mobilità, programmi di educazione alla sicurezza stradale e di riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità di istituti scolastici e delle sedi di lavoro.
Sei i progetti che verranno cofinanziati in Veneto, altrettanti in Lombardia, cinque in Emilia Romagna, quattro in Piemonte e due in Trentino Alto Adige.
Torino è in vetta alla graduatoria dei finanziamenti con 3 milioni di euro: il punteggio più alto è infatti del progetto PASCAL (Percorsi partecipati Scuola Lavoro), cui il Ministero contribuisce con 1 milione di euro. Al capoluogo piemontese è assegnato un ulteriore milione di euro per il progetto Torino Mobility Lab e altrettante risorse da destinarsi al progetto “IntraNET per una mobilità sostenibile” proposto dall’Unione Comuni Nord Est Torino. Sono poi 980mila euro le risorse per il comune di Collegno destinate al progetto “VIVO” (via le vetture dalla zona ovest di Torino).
Al secondo posto si classifica Padova, con il progetto “Cammin facendo”, cui vanno 990mila euro di fondi statali. Sempre in Veneto, ricevono un milione di euro a testa i progetti “Mobilitate.VI” di Vicenza, il progetto “Venezia in Classe A”, il Comune di Verona e quello di Bassano del Grappa (poco meno di 1 milione per il progetto Green To Go). Fondi anche alla cittadina della provincia veneziana di Mira (924mila euro per punti attrezzati di interscambio modale).
Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, il cofinziamento ministeriale sosterrà i progetti “Bike To Work” di Modena (608 mila euro), il programma di mobilità ciclabile a Forlì e il progetto POLI-S di Ferrara con un milione di euro a testa, gli interventi per migliorare aria e sicurezza decisi dal comune di Ravenna (500mila euro), il piano “Andare a scuola è un gioco da ragazzi” del comune di Spilamberto (Mo) con 422mila euro.
In Lombardia vanno un milione a Brescia (progetto MILES), a Bergamo (progetto Bergamo_Bus&Bike) e a Saronno per la ciclo metropolitana Saronnese. Poco sotto il milione sarà l’impegno del Ministero per “La grande Mantova si muove sostenibile” e l’iniziativa Territorio di Cremona. Quasi 500mila euro vanno infine a Desenzano del Garda per E-WAY.
A Trento sono destinati 999mila euro per “Trentino pedala per la mobilità sostenibile”, a Bolzano 593mila euro per la realizzazione di una rete ciclopolitana telematica.
13 milioni per 14 progetti al Centro-Sud
Oltre 13 milioni di euro vanno ai 14 progetti di mobilità sostenibile del Centro-Sud: quattro nelle Marche, due ciascuno nel Lazio, in Sardegna e in Toscana, un progetto a testa per Calabria, Campania, Abruzzo e Sicilia.
Ricevono quasi un milione di euro ciascuno, in Toscana, il progetto MODI’ della Provincia di Livorno, GRO.AR del comune di Grosseto e “Mosaico Siena”.
Nel Lazio sono finanziati i progetti del Comune di Fiumicino (Fiumicino e Cerveteri sulla linea della eco mobilità, 922mila euro) e quello denominato “Prossima fermata: Latina sostenibile” con 732mila euro.
Sempre al Centro, nelle Marche, vengono premiati l’Unione Montana del Catria e Nerone con un milione di euro per il progetto di educazione a percorsi di buona mobilità, il comune capoluogo di Ancona con 997mila euro destinati a “MobiliAttivAncona”, Teramo per il progetto MoveTE, e Pesaro con Move on Bike.
Nel Mezzogiorno c’è in graduatoria la città di Napoli con il progetto di mobilità ciclabile, l’iniziativa del capoluogo calabrese “Reggio in Bici” e quella del comune di Erice (una mobilità senza emissioni per l’Ericino) cui vanno un milione di euro a testa di fondi statali.
In Sardegna poco meno di un milione ciascuno per Cagliari (“Per una mobilità intelligente e sostenibile”) e Sassari (progetto MO.S.S).
Galletti: entusiasta dell'ampia partecipazione
"Sono entusiasta per l’ampia partecipazione a questo progetto, con più di 100 comuni e altri enti locali che hanno presentato iniziative di grande rilievo per le loro realtà. Promuovere una nuova mobilità nei nostri centri urbani", dichiara Galletti, "non significa solo migliorare la qualità dell’ambiente e quindi la vita delle persone, ma contribuire ai grandi obiettivi indicati dall’accordo di Parigi sul clima".
Presto il secondo pacchetto UE per la mobilità sostenibile
Intanto il secondo pacchetto europeo sulla mobilità sostenibile, annunciato dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, sarà presto realtà.
Il primo, l'iniziativa l'Europa in movimento lanciata lo scorso maggio, intende rendere il traffico più sicuro, incoraggiare l'adozione di sistemi di pedaggio più equi, ridurre le emissioni di CO2, l'inquinamento atmosferico e la congestione del traffico, ridurre gli oneri burocratici per le imprese, combattere il fenomeno del lavoro nero e garantire ai lavoratori condizioni e tempi di riposo adeguati.
Il secondo pacchetto, che dovrebbe essere presentato entro la fine dell’autunno, conterrà un'iniziativa per gli accumuli (che dovrebbe riguardare sia le batterie stazionarie che mobili), un piano infrastrutturale per la diffusione dei carburanti alternativi (con particolare attenzione alla diffusione capillare sul territorio europeo dei punti di ricarica per i veicoli elettrici), un aggiornamento delle regole di Public Procurement per i veicoli verdi e indicazioni sui limiti post-2020 alle emissioni di inquinanti delle auto.
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