Progetti tagliati dal PNRR. Martedì la cabina di regia

|Studi e Opinioni|06 October 2023

Raffaele Fitto - Credit: Camera dei DeputatiPer assicurare la copertura finanziaria dei progetti in uscita dal PNRR il Governo punta a mobilitare risorse sia nazionali che europee della Politica di Coesione. Il Fondo sviluppo e coesione, però, deve andare per l'80% al Sud e può coprire solo in misura limitata i fabbisogni del Centro-Nord. E la riprogrammazione dei fondi europei 2021-2027 va negoziata in fretta con le amministrazioni titolari e con la Commissione europea, pena la paralisi dei progetti già paventata dagli enti locali. Per questo, a sorpresa, Palazzo Chigi ha convocato una nuova Cabina di Regia PNRR per il 10 ottobre.

Riforma governance FSC nel decreto Sud: arrivano gli Accordi di Coesione

In audizione presso la Commissione Bilancio della Camera, nell’ambito dell’esame del decreto-legge 124-2023, il ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto, ha messo in fila le ragioni dell'operazione, rispondendo alle critiche provenienti da governatori di regione e sindaci che temono il definanziamento dei progetti stralciati dal PNRR e contestano più in generale la nuova governance del Fondo sviluppo e coesione (FSC) disegnata dal decreto Mezzogiorno.

Da una parte, ci sono i progetti PNRR che il Governo propone alla Commissione di spostare su altri programmi, come i Piani urbani integrati, i progetti di rigenerazione urbana e quelli per il contrasto del dissesto idrogeologico. Progetti pre-PNRR, del 2019 nel caso dei Piani urbani, del 2020 nel caso della rigenerazione urbana, o che risalgono al 2010, 2012, 2014, 2016, nel caso del dissesto, e che - ha avvertito Fitto - non hanno lontanamente un margine di ammissibilità rispetto ai criteri del PNRR. Per un miliardo di euro, ha precisato il ministro, "si tratta di interventi di viabilità, con certezza non ammissibili". L'esclusione dal PNRR, ha spiegato Fitto, risponde alla necessità di non ritrovarci tra un anno nella stessa situazione degli stadi di Firenze e di Venezia, che sono appunto Piani Urbani integrati, e di non sapere come finanziarli. 

Dall'altra parte c'è il tema di come garantire continuità agli interventi tagliati, che ora allarmano soprattutto gli enti locali, destinatari di 13 dei 16 miliardi stralciati

La risposta del Governo passa per una gestione sinergica, e fortemente centralizzata, dei fondi europei e nazionali della Coesione, che dovrebbe facilitare il finanziamento dei progetti in uscita dal PNRR con risorse di altri programmi, e anche contribuire ad affrontare i ritardi della spesa, ma che sta destando preoccupazioni a vari livelli.

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