Crescita in calo e ritorno del Patto di stabilità: spazi stretti per la manovra 2024

|Studi e Opinioni|23 August 2023

Giorgetti al Meeting di Rimini - Credit: MEFIl peggioramento delle previsioni economiche erode il tesoretto previsto nel DEF per finanziare la prossima legge di bilancio. E con il mancato avanzamento del negoziato sulla riforma della governance macroeconomica dell'Unione, e il rischio concreto di un ripristino delle regole dell'attuale patto di stabilità, i margini di azione per il Governo si riducono drasticamente.

Negoziati in salita sulla riforma del Patto di stabilità

Che non si sarebbe trattato di una manovra espansiva era già cosa nota. E da tempo è chiaro che nessuna delle principali promesse elettorali della coalizione di centro-destra al Governo, dalla flat tax all'abolizione della legge Fornero, potrà trovare posto nella legge di bilancio 2024. Al massimo, la conferma del taglio del cuneo fiscale e delle varie misure per facilitare i prepensionamenti, da Opzione Donna a Quota 103.

Gli ultimi aggiornamenti sul quadro macroeconomico, però, smentiscono le previsioni su cui poggiavano i piani del Governo. Secondo gli esperti la crescita dell'1% attesa per il 2023 non ci sarà e anche nel 2024 non si raggiungerà l'1,5% previsto dall'Esecutivo. +0,8% per il Pil 2023 e appena 0,6% per il prossimo anno sono le stime degli esperti dell'Oxford economics. Il Centro Studi di Confindustria, nella congiuntura flash rilasciata a fine luglio, avverte che la dinamica del Pil italiano nel secondo trimestre 2023 è quasi ferma, l'aumento dei tassi di interesse sta peggiorando le condizioni creditizie e il traino determinato dall’export di beni si è arrestato.

Così, mentre le Regioni chiedono più risorse per la sanità e la CGIL di Landini annuncia battaglia in autunno contro il lavoro povero, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti mette le mani avanti: “sarà una legge di bilancio complicata” e “non si potrà fare tutto”, avverte in videocollegamento al meeting di Rimini.

La priorità dovrà andare al sostegno dei redditi medio-bassi e agli interventi per promuovere la crescita, dice sempre alla platea di Comunione e Liberazione. Il rischio, però, è che anche per queste misure i margini siano ridotti all'osso, se non inesistenti, e che la manovra debba invece essere utilizzata per correggere i conti pubblici. Una manovra di austerity, con tagli alla spesa, anche in settori che invece richiederebbero maggiori investimenti.

Loading plans...