Benché sia considerata una chiave di volta della transizione energetica, la produzione di idrogeno ha un costo elevato, molto elevato. Per renderlo competitivo servono un quadro regolatorio chiaro, un piano di investimenti strutturali, incentivi e strumenti di finanziamento in grado di supportare l’importante sforzo economico che investire nel vettore energetico comporta.
In autunno le prime aste europee per l’idrogeno rinnovabile da 800 milioni. Asse Bruxelles-Berlino
Da tempo si parla delle potenzialità dell’Italia come hub energetico d’Europa, tema portato alla ribalta dal cosiddetto Piano Mattei - piano che però, almeno per ora, ha poco di concreto. Un vettore che potrebbe fare dell’Italia il centro nevralgico del mercato energetico dei prossimi anni è l’idrogeno verde o rinnovabile, al centro dell’attenzione in Europa come nel resto del mondo.
Quella all’idrogeno è una corsa vera e propria e come ogni gara presenta i suoi ostacoli. Nel caso dell’idrogeno rinnovabile, il principale ostacolo da superare riguarda i costi, ancora molto elevati.