L'annuncio fa seguito a un appello rivolto al commissario dai coordinatori dei maggiori gruppi politici in commissione Agricoltura al Parlamento europeo - Paolo De Castro (S&D), Albert Dess (Ppe), Jim Nicholson (Ecr) e Jens Rohde (Alde) - per il rinvio dell'entrata in vigore del greening dal 1° gennaio 2015 al 2016.

Nell'ambito della riforma della PAC, infatti, ogni stato membro deve destinare il 30% della dotazione nazionale per i pagamenti diretti alla componente greening, un contributo aggiuntivo rispetto al pagamento di base cui gli agricoltori possono accedere solo se rispettano alcune pratiche considerate positive per l'ambiente. Secondo i quattro coordinatori, però, negli Stati membri “c’è ancora molta confusione sia sulle varietà da piantare sia sulle modalità di applicazione delle regole previste” e un'implementazione troppo rapida del pagamento verde della PAC potrebbe danneggiare l'intero settore agricolo europeo.

La richiesta degli eurodeputati è stata respinta da Hogan, che ha però assicurato il suo impegno a semplificare dove possibile la nuova Politica agricola comune. Per questo il commissario intende avviare, e completare nell'arco di un anno, un “esercizio di screening globale" diretto a "identificare le aree e gli elementi della riforma che possono essere semplificati" a vantaggio delle imprese agricole.

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