Coronavirus: nel lockdown musei piu' social, ma solo uno su quattro ha piano digitale

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Studi e Opinioni
|11 giugno 2020Pulsante icona social per XPulsante icona social per LinkedInPulsante icona social per Facebook
L'emergenza coronavirus ha indotto un ripensamento degli aspetti legati alla logistica e all'organizzazione dell'esperienza culturale degli utenti nei musei italiani. Dopo i mesi di lockdown, caratterizzati da un aumento nell'uso dei social, la sfida ora è saper coniugare la visita online con una nuova fruizione dal vivo, alla luce del distanziamento sociale. > Le misure per cultura e sport nel decreto rilancio

Prima e durante i mesi di emergenza Covid-19, l'Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali della School of Management del del Politecnico di Milano ha condotto una ricerca a proposito dell'esperienza di visita on site su un campione di 430 musei, monumenti e aree archeologiche italiani.

"Se con i musei aperti il digitale ha rappresentato un complemento all'esperienza di visita, con la chiusura delle istituzioni culturali il digitale si è rivelato lo strumento necessario per poter offrire contenuti culturali. Questo ha portato inevitabilmente ad un uso diverso del canale online, social media in primis ma anche siti web, che sono divenuti da strumenti di comunicazione e di preparazione alla visita, quali erano fino ad ora, strumenti di vera e propria erogazione di contenuto", ha spiegato Michela Arnaboldi, responsabile scientifico dell'Osservatorio.

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