Mentre si discetta sull'efficacia delle mascherine indossate da soli all'aperto e se fare jogging diffonda o meno il contagio, si negozia troppo a lungo sui coronabond, si fanno crociate inutili contro il MES e si sparano a caso date sulla riapertura e strategie per la "Fase 2", si dimenticano i due fattori chiave per contrastare l'emergenza: rapidità e chiarezza di intervento.

Il primo - nonostante il richiamo di Mario Draghi - appare già sbiadito. L'invito dell'ex presidente della BCE non è stato poi compreso fino in fondo. La rapidità di esecuzione degli interventi finanziati a debito, con l'emissione di titoli stato/europei per la copertura della spesa pubblica, è sì necessaria per dare subito supporto alla popolazione colpita dall'emergenza, ma soprattutto per evitare che il colpo inferto all'economia - non solo quella europea - diventi mortale.
Il sostegno finanziario pubblico a consumi ed investimenti può essere assicurato fino a quando ci sarà qualcuno - le banche centrali in prima ed ultima istanza - che comprerà i titoli di debito emessi dagli Stati, dalla UE (MES o coronabond) e dal resto del mondo.