Per la prima volta in Italia vengono adottate linee di indirizzo omogenee in materia di politiche per la famiglia. Il Consiglio dei ministri ha approvato, infatti, nella riunione del 7 giugno, su proposta del Ministro della Cooperazione Internazionale e dell’Integrazione con delega alla Famiglia Andrea Riccardi, un quadro organico d'interventi a lungo termine che valorizza il nucleo familiare, superando, così, la logica degli interventi disorganici e frammentari avuti sino ad oggi.
Il testo del Piano è stato elaborato nell’ambito delle attività dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia, organo misto che comprende rappresentanze dei livelli di governo, delle parti sociali e della società civile. La sua Assemblea ha approvato una bozza il 23 giugno 2011, sulla base delle indicazioni scaturite dall’ampio dibattito sviluppatosi nel corso della Conferenza nazionale della famiglia (Milano, 8-10 novembre 2010) e del lavoro di impostazione e approfondimento svolto dal Comitato Tecnico Scientifico. Fino ad arrivare, ieri, in Consiglio dei ministri.
Il Piano si basa su una serie di principi:
- cittadinanza sociale della famiglia, valorizzando la sua funzione per la coesione sociale e per un equo rapporto tra le generazioni;
- politiche esplicite sul nucleo familiare, non dettate dall’emergenza e quindi, necessariamente, non più frammentate e disorganiche;
- sussidiarietà e sviluppo del capitale umano e sociale, facendo leva sulla capacità delle famiglie e dei loro membri di iniziativa sociale ed economica;
- solidarietà, intesa anche come rafforzamento delle reti associative delle famiglie, che non solo forniscono servizi alla persona, ma costituiscono sostegno e difesa dalla solitudine, luogo di confronto e di scambio.
Al centro del Piano, le famiglie con:
- minori, in particolare quelle numerose;
- disabili o anziani non autosufficienti;
- disagi conclamati sia nella coppia, sia nelle relazioni genitori-figli.
a cui sono destinati interventi:
- per l'equità economica (fiscalità generale, tributi locali, revisione dell’ISEE);
- in materia di politiche abitative per la famiglia;
- a supporto del lavoro di cura familiare: servizi per la prima infanzia, congedi, tempi di cura e interventi sulla disabilità e non autosufficienza;
- per le pari opportunità e conciliazione tra famiglia e lavoro;
- per il privato sociale, terzo settore e reti associative familiari;
- a favore dei servizi consultoriali e di informazione (consultori, mediazione familiare, centri per le famiglie);
- in tema di immigrazione (sostegni alle famiglie immigrate);
- per le alleanze locali per le famiglie;
- di monitoraggio delle politiche familiari.
Links
Osservatorio nazionale sulla famiglia
Bozza Piano 23 giugno 2011