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Piano periferie - Sponsor e privati, arrivano altre FAQ

|Novità
04 luglio 2016

Sì a contratti di sponsorizzazione. Stop a partecipazione delle province. Possibilità per i privati di entrare nelle operazioni tramite apporti reali

Autore - Giulio Gigante

Piano periferie - arrivano le FAQ del Governo

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Sono solo i chiarimenti più importanti che il Governo ha fornito ad enti locali e operatori vari sul bando periferie. Palazzo Chigi ha pubblicato una nuova tranche di risposte a domande frequenti, per chiarire i dubbi di chi, in queste settimane, dovrà prepararsi a presentare la sua istanza per accedere al plafond da mezzo miliardo di euro.

I finanziamenti privati

Le nuove domande partono dai finanziamenti privati. Ci si chiede se siano ammessi solo sotto forma di partenariato pubblico privato o anche di sponsorizzazione. La risposta del Governo è che “l’eventuale partecipazione al finanziamento dei progetti da parte di soggetti pubblici e privati è disciplinata dal Dlgs n. 50/2016, che prevede all’articolo 182 che il finanziamento dei contratti può avvenire utilizzando idonei strumenti quali, tra gli altri, la finanza di progetto”. Quindi, bisogna ammettere forme diverse di partecipazione. Con un’avvertenza: ove si faccia ricorso allo strumento della sponsorizzazione, gli eventuali soggetti cofinanziatori dovranno essere selezionati con procedure di evidenza pubblica. In altre parole, con una gara.

Il contributo reale

Sempre in tema di finanziamenti privati, viene precisato che “il contributo finanziario dei privati e/o di altri soggetti pubblici pari almeno al 25% dell’importo complessivo del progetto, può essere rappresentato da apporti in termini reali”, come ad esempio il conferimento di un immobile, di risorse umane o di corsi di formazione. Inoltre, nel caso in cui il Comune proponente abbia già sottoscritto accordi o intese con privati o altri enti per l’attuazione di interventi che compongono il progebtto, queste intese possono essere fatte valere “ai fini dell’inclusione di tali soggetti nella proposta”.

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La divisione in lotti dei progetti

Fuori dal perimetro dei finanziamenti privati, viene considerato il tema dei progetti divisi in lotti. Palazzo Chigi spiega che, tra i progetti che compongono la proposta, è possibile candidare nella sua interezza un progetto che si suddivide in più lotti, di cui alcuni non finanziati ed altri già finanziati ed in corso di realizzazione. Questa separazione non ostacola in nessun modo la partecipazione al bando.

Mobilità sostenibile

In materia di mobilità sostenibile, si spiega che sono ritenuti ammissibili tutti quei progetti promossi da società controllate al 100% dalla Città metropolitana o dai Comuni capoluogo di provincia. Mentre, in tema di edilizia residenziale, si spiega che le richieste potranno riguardare strutture edilizie esistenti, da manutenere, riusare e rifunzionalizzare anche con sostituzione edilizia, destinate in misura totale o prevalente a edilizia residenziale di iniziativa pubblica.

Demolizioni con ricostruzione

Un punto importante riguarda le operazioni di demolizione con successiva ricostruzione di un edificio destinato ad uso pubblico. Secondo il Governo, è possibile presentare queste domande, ma solo se gli interventi risultano conformi allo strumento urbanistico in vigore nel Comune e sono opportunamente motivati nella relazione allegata alla domanda e nella dichiarazione del responsabile unico del procedimento.

Stop alle Province

Un chiarimento atteso da tempo riguarda, infine, le Province. Molti hanno chiesto a Palazzo Chigi di chiarire se queste possono candidarsi al bando per la presentazione dei progetti per la qualificazione urbana e la sicurezza delle periferie. La risposta è negativa, dal momento che secondo il bando sono ammessi alla presentazione delle istanze le Città metropolitane, i Comuni delle Città metropolitane con il maggior numero di abitanti, i Comuni capoluogo di provincia e la città di Aosta.

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