Chat with us, powered by LiveChatBruxelles adotta il nuovo regime di aiuti di Stato 2014-2020 - FASI
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Bruxelles adotta il nuovo regime di aiuti di Stato 2014-2020

|Novità
21 dicembre 2015

Almunia - Credit © European Union, 2013Via libera alle linee guida 2014-2020 sugli aiuti alle imprese per il sostegno allo sviluppo delle regioni europee svantaggiate: i nuovi orientamenti, approvati dalla Commissione europea nell'ambito della modernizzazione della normativa comunitaria sugli aiuti di Stato, entreranno in vigore il 1 ° luglio 2014. Fino ad allora sono confermate le regole della programmazione 2007-2013.

La revisione degli orientamenti e la modernizzazione degli aiuti di Stato

Le linee guida contengono le regole in base alle quali gli Stati membri identificano le aree geografiche in cui le aziende possono ricevere aiuti agli investimenti e il livello delle sovvenzioni ammissibili.

La loro revisione è stata avviata nel 2010, in risposta alla riduzione delle disparità regionali nell'Ue nel corso degli ultimi sette anni e alla crisi economica, ma anche nel contesto degli obiettivi di modernizzazione degli aiuti di Stato (SAM), il processo lanciato dalla Commissione europea nel 2012 per razionalizzare la normativa comunitaria e accelerare le decisioni.

I nuovi orientamenti sono il risultato delle tre consultazioni pubbliche che hanno coinvolto le parti interessate nella seconda metà del 2012, dedicate alla revisione, rispettivamente, del regolamento di esenzione per categoria, del regolamento de minimis e del regolamento di procedura, e della quarta, che si è chiusa nel marzo 2013, e riguardava proprio alla bozza delle linee guida per gli aiuti di Stato regionali. Inoltre, la bozza è stata discussa con il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni e il Comitato economico e sociale.

Aumenta il numero delle regioni beneficiarie

Tra le maggiori novità c'è l'ampliamento della quota complessiva di regioni in cui può essere concesso un aiuto regionale, che passa dall'attuale 46,1% al 47,2% della popolazione dell'Ue. Nonostante la riduzione delle disparità regionali (nel periodo 2007-2013 un europeo su tre viveva in regioni con un Pil inferiore al 75% della media Ue, mentre oggi la proporzione è di un europeo su quattro), la Commissione ha infatti aumentato la copertura degli aiuti tenendo conto degli effetti della crisi economica.

Focus sugli aiuti di grandi dimensioni

L'altro importante cambiamento riguarda lo spostamento dell'attenzione verso i progetti di maggiori dimensioni: gli aiuti di piccola entità saranno meno soggetti al controllo di Bruxelles, e in alcuni casi saranno esentati dall'obbligo di notifica preventiva alla Commissione, per permettere all'Esecutivo comunitario di concentrarsi sui casi che hanno più probabilità di falsare la concorrenza: gli aiuti più rilevanti saranno, infatti, oggetto di valutazione approfondita da parte della Commissione, per verificare che siano concessi solo se necessari per permettere investimenti che non sarebbero stati effettuati senza il contributo pubblico.

L'approccio sarà particolarmente rigoroso per gli investimenti effettuati da grandi imprese nelle aree assistite più sviluppate: in questi casi gli aiuti saranno consentiti solo per stimolare la nascita di nuove attività economiche, la diversificazione di strutture già esistenti e l'innovazione di prodotto o di processo. Nelle regioni più povere, invece, i sussidi potranno essere concessi anche per altri tipi di interventi.

Tagliati i livelli di aiuto per le regioni più sviluppate

Invariati i livelli massimi di aiuto nelle regioni meno sviluppate, mentre per le altre le intensità scendono del 5%. Nelle regioni ultraperiferiche e nelle zone scarsamente popolate, inoltre, saranno semplificate le procedere per la concessione di aiuti al funzionamento per le imprese, mentre le disposizioni anti-delocalizzazione saranno rafforzate e non saranno ammessi aiuti regionali che permettano a un'attività di trasferirsi all'interno dello Spazio economico europeo (SEE).

Più trasparenza sulla destinazione degi aiuti

Infine, per aumentare la trasparenza circa la destinazione dei fondi pubblici, gli Stati membri saranno tenuti a rendere disponibili sul web i dati sull'entità e sui beneficiari degli aiuti regionali concessi.

"In un contesto di restrizioni di bilancio, gli orientamenti riveduti favoriranno la crescita economica attraverso la promozione di investimenti in progetti che portano un reale valore aggiunto per lo sviluppo regionale, in particolare nelle regioni più svantaggiate d'Europa", il commento del vicepresidente della Commissione Ue responsabile della politica di concorrenza Joaquín Almunia.

Links

State Aid Modernisation (SAM)

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