Chat with us, powered by LiveChatInfrastrutture sociali: 300 milioni per i Comuni del Sud - FASI
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Infrastrutture sociali: 300 milioni per i Comuni del Sud

|Novità
25 maggio 2020

Infrastrutture sociali: nuovi fondi per il SudSbloccati i 300 milioni di euro del Fondo infrastrutture sociali per i Comuni del Sud. A seguito della presa d’atto della Conferenza Stato-Città, dopo un confronto essenziale con l’ANCI, arriva il via libera al decreto per la ripartizione delle risorse.

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Il budget messo a disposizione, pari complessivamente a 300 milioni di euro, entrerà direttamente nelle casse delle amministrazioni locali del Mezzogiorno, privilegiando le città medie e piccole.

Il decreto definisce la spartizione di 75 milioni annui, dal 2020 al 2023, che serviranno per nuovi interventi relativi alle infrastrutture sociali: dalle manutenzioni straordinarie di scuole, strutture e residenze sanitarie, all'edilizia sociale, oltre a beni culturali, impianti sportivi, arredo urbano, verde pubblico, e altri ambiti della vita sociale.

“Grazie a questi trecento milioni le amministrazioni locali potranno investire subito per garantire servizi sociali e spazi pubblici, anche con piccoli interventi che contribuiscono a rilanciare, soprattutto dopo la pandemia, l’economia locale e la qualità della vita. Il decreto mette al centro i Comuni, e finalmente riconosce risorse adeguate anche ai piccoli e piccolissimi per prendersi cura delle persone e delle comunità, in ragione delle fragilità troppo spesso ignorate da un’azione pubblica che non deve più fare parti eguali tra diseguali”, ha dichiarato il ministro Giuseppe Provenzano, a margine dei lavori della Conferenza. 

Infrastrutture sociali per il Sud: criteri di ripartizione fondi

ll criterio di ripartizione è inversamente proporzionale alla popolazione di riferimento, in modo da garantire anche a un comune di 500 abitanti un contributo totale di 32mila euro - mentre un comune con popolazione superiore ai 250mila abitanti riceverà un contributo totale pari a 655mila euro -, relativamente maggiore in pro capite.

Si abbandona, quindi, il meccanismo classico di attribuzione delle risorse e si pone attenzione alle zone deboli del paese per offrire a tutti i cittadini le medesime opportunità.

“Grazie a una collaborazione tra il sistema dei Comuni e il Governo questo fondo potrà incidere su territori che hanno maggiori bisogni, come i centri piccoli e medi del Sud, e soprattutto in un settore che, mai come ora, ha esigenza di cure, quello del sociale: scuole, verde pubblico, impianti sportivi, arredo urbano, edilizia sociale potranno godere di interventi piccoli e grandi spesso indispensabili e urgenti. I Comuni sono ottomila centri di spesa diffusi su tutto il territorio. Ogni risorsa che ci viene affidata per realizzare o anche solo apportare migliorie al patrimonio di luoghi in cui si erogano i servizi sociali coglie due obiettivi, entrambi essenziali: migliorare l’aspetto e la fruibilità delle nostre città e paesi e attivare un’immediata circolazione economica a livello locale”, ha dichiarato il Presidente dell’ANCI Antonio Decaro.

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